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Prevista anche la detenzione

Stretta sulle frodi legate ai bonus edilizi: il giudizio dell'Ordine degli ingegneri

In aderenza alla posizione della Rete delle professioni tecniche, si condividono le critiche verso le modifiche alla normativa vigente, paventando il rischio di un blocco del processo di riqualificazione degli edifici

LECCE - Nell'ambito di una presa di posizione unanime della Rete delle professioni tecniche, l'Ordine degli ingegneri della provincia di Lecce denuncia la viva preoccupazione dei suoi associati per le conseguenze possibili delle modifiche contenute nel decreto varato dal Consiglio dei ministri qualche giorno addietro e finalizzate al contrasto alle frodi in materia edilizia, già regolata da una legge del luglio del 2020.

Per inquadrare la vicenda bisogna partire da un dato: Agenzia delle entrate e guardia di finanza hanno quantificato in 4 miliardi e mezzo di euro i crediti inesistenti legati ai vari bonus edilizi, soprattutto al bonus facciate. Il governo ha quindi varato ulteriori misure nell'impianto normativo, prevedendo la sanzione penale della detenzione, da 2 a 5 anni, e una multa da 50mila a 100mila euro, per il “tecnico abilitato che, nelle asseverazioni di cui al comma 13, espone informazioni false o omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione dello stesso ovvero attesta falsamente la congruità delle spese”.

Sotto questo aspetto la Rete, che ha scritto una lettera al presidente del Consiglio dei ministri, fa presente che esiste già un regime sanzionatorio nell'attuale normativa (da 2 a 15 mila euro di multa). La stretta determinata con l'ultimo provvedimento sarebbe fragile dal punto di vista giuridico, con profili anche di incostituzionalità, e dannoso per tutto il processo di riquailificazione degli edifici, inducendo i “professionisti seri, onesti e scrupolosi, ad avere forti dubbi sui rischi di sottoscrizione, in perfetta buona fede e correttezza, di dichiarazioni che potrebbero prestarsi a interpretazioni e valutazioni discrezionali”. Per fare solo un esempio: quali criteri definiscono la rilevanza di una informazione sui requisiti tecnici del progetto e come si può evitare un'interpretazione soggettiva da parte dei vari giudici?

In un orizzonte più generale si fa presente che nel mare magnum di affari illeciti legati alle cessioni fittizie di crediti l'incidenza del superbonus - la misura per la detrazione fiscale o la cessione del credito relativa a interventi per la ristrutturazione e l'efficientamento energetico degli immobili - sarebbe stimata in circa il 3 percento. Secondo l'Ordine degli Ingegneri “non si tratta di numeri così allarmanti da giustificare inasprimenti sanzionatori che appaiono come un accanimento ingiustificato nei confronti dei tecnici, dal momento che finora non si hanno notizie di responsabilità dei professionisti, né di dichiarazioni false o infedeli accertate”.

Gli ingegneri salentini aderiscono inoltre alla sollecitazione per individuare altri meccanismi di controllo  “purchè siano efficaci, e soprattutto chiari negli impegni e nelle responsabilità e per questo, come sempre accaduto, i tecnici mettono a disposizione le loro competenze”. Da parte dell'ordine professionale si leva la richiesta ai parlamentari salentini perché si impegnino per il ritiro o, almeno, per la modifica della previsione del decreto legge. 

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