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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Studiosa di spessore, amata dai suoi allievi: è morta Elettra Ingravallo

Docente di prima fascia di Paleontologia, oramai in pensione. Una nota del rettore ne ricorda il profondo radicamento in ateneo e nel territorio

LECCE - In prima linea negli scavi presso la Grotta delle Veneri di Parabita e la Grotta dei Cervi di Porto Badisco e alla direzione di quelli per la necreopoli di Serra Cicora a Nardò e quella di Torre Sabea a Gallipoli, Elettra Ingravallo è stata una palenotologa appassionata e molto apprezzata. Ieri, in seguito a una malattia, s'è spenta a 72 anni lasciando nello sgomento tutti coloro che l'hanno amata: ed erano tanti, perché il suo impegno è andato ben oltre le mura dell'Università del Salento, radicandosi nel territorio salentino. 

Docente di prima fascia di Paletnologia in pensione, vantava diverse importanti pubblicazioni, oltre a una monografia dedicata alla Grotta Cappuccini di Galatone e a libro “Lontano nel tempo. La preistoria nel Salento”. Il suo ultimo saggio, dedicato alla Grotta dei Cervi, era uscito l’anno scorso con la casa editrice Manni. Ma a Lecce, e non solo, è stata protagonista anche di un sentito impegno civile e politico.

"Alla professoressa Ingravallo - ha scritto il rettore Fabio Pollice in una nota - va il merito di aver affascinato con le sue lezioni intere generazioni di studenti del nostro Ateneo, di aver contribuito con professionalità e rigore scientifico a far luce sul passato del nostro territorio, partecipando fattivamente alla sua valorizzazione. Ad una grande capacità divulgativa affiancava un acume non comune nell’interpretare i segni del passato, nel condurre le attività di scavo. Sono queste le doti che ne hanno fanno una studiosa ed un’intellettuale di grande valore scientifico, capace di lasciare una traccia indelebile nel nostro ateneo, un contributo significativo in questa terra da lei profondamente amata. Elettra non era soltanto una docente amatissima dai suoi studenti, una studiosa stimata dai colleghi, ma anche una donna sensibile alle istanze del nostro territorio. Un’eredità importante che dobbiamo coltivare e valorizzare, se vogliamo onorarne la memoria. A breve uscirà il suo ultimo lavoro; coglieremo l’occasione della sua presentazione per ricordarla e assumerci la responsabilità di dare continuità alle sue ricerche".

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