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Sulla rotatoria il monumento dedicato al ricordo di tutte le vittime della strada

Inaugurata domenica mattina l’opera commemorativa commissionata dal Comune di Galatone e dall’associazione alla Conquista delle Vita e posizionata nei pressi del Villaggio Santa Rita lungo la strada provinciale per Santa Maria al Bagno

GALATONE - Una cerimonia composta e quasi silenziosa, ma al contempo intrisa di commovente ricordo e desiderosa di smuovere le coscienze nella difesa della propria vita dalle funeste insidie stradali. È stato inaugurato ieri mattina, come da programma, il monumento dedicato al ricordo di tutte le vittime della strada posto all’interno della rotatoria situata nei pressi del Villaggio Santa Rita di Galatone, lungo la strada provinciale 90 per Santa Maria al Bagno.

L’opera commemorativa è stata fortemente voluta dall’amministrazione comunale del sindaco Flavio Filoni che ha accolto, in tale direzione, la sollecitazione giunta dal presidente dell’associazione neretina alla Conquista della Vita, Walter Gabellone.

L’iniziativa, nella Giornata mondiale per le vittime della strada, è stata quindi condivisa con la Provincia di Lecce e le associazioni CreAttivaMens e Alla Conquista della Vita. L’opera è stata realizzata dall’artista Giuseppe  Manisco.

Si tratta di un masso di carparo alto due metri e del peso di circa sette tonnellate. Il monumento, nel dettaglio, “raffigura una strada curva ed in salita, sostenuta da archi a tutto sesto. Una strada senza ritorno” ha spiegato Manisco, “che punta verso l’accesso di una galleria scavata sulla facciata del grosso monolite”.

È un varco che simboleggia sia un’uscita che un ingresso. “L’uscita da ciò  che è visibile, cioè l’uscita dalla vita vissuta su questa terra, e  l’ingresso in qualcosa di invisibile e incerto agli occhi dell’uomo, qualcosa  di ignoto” la riflessione dell’autore dell’opera, “e per chi crede l’accesso alla  speranza di una vita oltre la morte. L’enorme masso rappresenta, quindi, un altro mondo. Magari migliore”.

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Un monumento che abbraccia quindi memoria e speranza. E sulla roccia saranno  impresse anche le parole della poesia “La strada” di Antonio Lerario, sono i  versi che hanno ispirato Manisco nel pensare e realizzare l’opera. Incastonato nella roccia anche il “cuore” trafitto da un fulmine d’asfalto, simbolo del sodalizio alla Conquista della Vita.

All’inaugurazione sono stati presenti, oltre all’artista, il sindaco Flavio Filoni e il presidente dell’associazione, Walter  Gabellone, anche don Massimo Mancino, parroco dei Santi Medici di Galatone, il consigliere delegato alla viabilità, Germano Santacroce, in rappresentanza della Provincia e i rappresentanti delle forze dell’ordine (polizia stradale, provinciale, carabinieri e polizia locale) e tanti familiari di vittime della strada.

“È un monumento che rappresenta memoria e impegno, ovvero, il ricordo di chi  troppo presto e improvvisamente ci ha lasciati trovando la morte sull’asfalto” ha spiegato il primo cittadino Flavio Filoni, “e la speranza per il futuro che vuol dire  dovere e responsabilità di difendere la vita a cominciare dalla  sensibilizzazione sul fronte dell’educazione stradale. Anche e soprattutto in  nome di tanti ragazzi, di tante donne e tanti uomini che hanno visto spezzarsi i loro sogni e le loro esistenze sulla strada, siamo chiamati ad essere costruttori di futuro e di felicità”.

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“È un segno visibile” conclude il sindaco Filoni, “per ricordare chi non c’è più e per ricordarci della  nostra missione a difesa del valore della vita. Il monumento è un’opera grande e imponente soprattutto perché dovrà simbolicamente indicarci la  strada maestra, dovrà mostrarci con chiarezza la direzione e l’orizzonte delle nostre scelte”.

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