Tamponi a vigili del fuoco e forze dell'ordine: la richiesta dei sindacati a Emiliano
Conapo, Sap e Unarma insistono sulla prevenzione per non rischiare di sguarnire gli organici: "Occorre somministrare i testi di positività al Covid-19 copiando in Puglia quanto fatto dalle Regioni Toscana ed Emilia Romagna"
LECCE - "Chi provvederà alla sicurezza del territorio se malauguratamente il virus dovesse diffondersi in maniera incontrollata anche tra le forze dell'ordine e del soccorso pubblico?": la domanda provocatoria reca la firma dei sindacati che rappresentano i vigili del fuoco, i poliziotti e i carabinieri, rispettivamente Conapo, Sap e Unarma.
Le tre organizzazioni sindacali, allarmate dai rischi che corrono quotidianamente gli operatori in prima linea, chiedono maggiore attenzione. Ed una forte azione di prevenzione, provvedendo a somministrate i testi di positività al Covid-19 agli uomini del soccorso pubblico, copiando in Puglia il modello già adottato in Toscana ed Emilia Romagna.
I sindacati ritengono quest'iniziativa di grande aiuto in un momento così delicato per il Paese. L'obiettivo è chiaramente quello di contenere il più possibile il diffondersi del contagio e scongiurare il rischio di dover mettere in quarantena intere articolazioni delle forze dell'ordine e della sicurezza pubblica.
I segretari di Conapo, Sap e Unarma il 23 marzo hanno scritto al governatore Michele Emiliano per metterlo al corrente di quanto fosse importante non solo rispettare le norme di legge in vigore, ma anche un'azione di monitoraggio continuo delle condizioni di salute del personale.
"Abbiamo chiesto al presidente di applicare protocolli ad hoc ma, ad oggi, siamo ancora in attesa di una risposta – denunciano i sindacalisti -. E intanto nel territorio regionale iniziano a registrarsi casi di contagio tra il personale delle forze dell'ordine e del soccorso pubblico. Casi accertati nelle caserme dei capoluoghi di provincia ed in quelle di alcuni Comuni che, allo stato, vedono alcuni lavoratori ricoverati presso le strutture sanitarie o posti in isolamento; altri ancora collocati in quarantena fiduciaria".
"Ne deriva una preoccupante riduzione del personale – aggiungono loro -; motivo per cui noi non ci stancheremo mai di segnalare ciò che riteniamo giusto e non ci stancheremo di ringraziare ogni istituzione che voglia trovare il tempo da dedicare a questo risvolto dell'emergenza".