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Venerdì, 29 Marzo 2024
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E intanto il gasdotto celebra il primo miliardo di metri cubi di gas trasportato

Il managing director della società: "La nostra infrastruttura continua a rafforzare la diversificazione e la sicurezza di numerosi mercati europei". Nell'aula bunker di Lecce in arrivo il verdetto relativo a tre procedimenti

LECCE – Mentre Tap ha comunicato in queste ore il “traguardo” del primo miliardo di metri cubi di gas trasportati verso l’Europa dall’Azerbaijan, nell’aula bunker di Lecce si attende la sentenza per 92 persone, ricondicibili al fronte di mobilitazione che si è opposto alla realizzazione del gasdotto e imputate nell’ambito di tre diversi procedimenti penali.

Così agli antipodi suonano i commenti di chi siede, metaforicamente, sulle sponde opposte del fiume: “Con un miliardo di metri cubi di gas trasportato in piena sicurezza, la nostra infrastruttura continua a rafforzare la diversificazione e la sicurezza di numerosi mercati europei – ha dichiarato Luca Schieppati, managing director di Tap -. I volumi di gas consegnati da Tap rivestono un ruolo chiave nel garantire all’Unione Europea una nuova fonte di energia sicura, affidabile e competitiva, contribuendo allo stesso tempo al percorso di transizione energetica del continente”.  

Nelle ore che precedono il verdetto il movimento No Tap ha diffuso una sua valutazione: “Non crediamo possa essere una sentenza ad assolverci o a condannarci. Non riteniamo basti il parere di un giudice a restituirci l'idea che il nostro agire sia stato legittimo oppure no. Settantotto capi d'accusa ci hanno visti imputati per le più svariate condotte. Anche quando quelle stesse condotte avrebbero integrato, in contesti diversi, reati di entità talmente lieve da non sollevare il rilevante e macroscopico interesse della Procura. Eppure ancora una volta, chi non delega ma agisce, chi sente il dovere di perseguire la giustizia sociale ed ambientale, chi si è speso nell'interesse pubblico è diventato il nemico da attaccare, il soggetto a rischio da zittire, il sovversivo da marchiare e isolare per tacitare il dissenso della popolazione, per intimorirla con la minaccia della sanzione penale”. Nel primo pomeriggio è poi giunta la sentenza.

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