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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Tar sospende corso allievi marescialli della Marina, il ricorso partito dal Salento

Ordinanza cautelare della prima sezione del tribunale amministrativo di Roma per la sospensione della graduatoria nazionale. A novembre l’udienza di merito. Accolti i rilievi d’imparzialità dei legali leccesi Fina e Portaccio che difendono una candidata

LECCE – Con un’ordinanza cautelare emessa ieri la prima sezione bis del Tar del Lazio ha sospeso la graduatoria nazionale del concorso per l’ammissione al 23° corso biennale (2020-2022) di 156 allievi marescialli della Marina militare, ritenendo fondate le censure sulla possibile illegittimità dello stesso. Il provvedimento riguarda da vicino anche il Salento, in quanto i giudici amministrativi hanno accolto l’istanza cautelare nell’ambito del ricorso presentato dai legali leccesi, Francesco Fina e Carlo Portaccio, che difendono le ragioni di una candidata risultata idonea, ma non vincitrice.

La presidente del terza sezione del Tar laziale, Concetta Anastasi, ha anche fissato la trattazione del giudizio di merito nell’udienza fissata per  il 10 novembre prossimo. Il ministero della Difesa aveva bandito il concorso nazionale per l’ammissione al 23° corso biennale di 156 allievi marescialli della marina e la scadenza del concorso, inizialmente fissata per il 23 Marzo 2020, era stata prorogata dapprima al 4 aprile e, poi, al 15 Aprile dello scorso anno.  

Dopo la pubblicazione del bando e l’avvio delle prove di concorso, il ministero aveva modificato le prove concorsuali, eliminando la prova per l’accesso alle professioni sanitarie della Marina al fine di adeguare lo svolgimento del concorso alla fase pandemica Covid 19 e alle norme anti contagio.

E’ accaduto quindi che una candidata, giudicata all’esito idonea non vincitrice, si è rivolta agli avvocati Francesco Fina e Carlo Deodato Portaccio, ed ha impugnato gli atti del concorso, lamentandone vizi di illegittimità nella parte in cui il ministero della Difesa aveva valutato i suoi titoli di merito, senza però tenere conto delle proroghe della scadenza del concorso ed inoltre contestava l’eliminazione della prova per l’accesso alle professioni sanitarie a procedura concorsuale in corso.

Con l’ordinanza del 10 maggio il Tar del Lazio ha condiviso le censure avanzate dai difensori della candidata, accogliendo la domanda cautelare e “ritenendo prima facie il ricorso supportato da fumus bon iuris”, ha sospeso l’efficacia della graduatoria finale del concorso e fissato il giudizio di merito a novembre.

“Si tratta di una pronuncia molto rilevante non solo per la sua portata nazionale, ma perché il Tar Lazio ha condiviso tutta l’impostazione del nostro ricorso” spiega l’avvocato Francesco Fina, “accogliendo, seppur in fase cautelare, le censure che abbiamo avanzato sia avverso le procedure seguite dal ministero della Difesa per la valutazione dei titoli di merito, sia avverso le modifiche delle prove disposte quando la procedura era già in corso, falsando  l’imparzialità della graduatoria finale”.

      

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