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Salento, tasso di letalità per Covid del 2,7 percento. Il sindaco ricorda i deceduti

Il 9 marzo del 2020 il primo Dpcm per contrastare la diffusione del contagio. Un anno dopo, nelle parole del sindaco di Lecce, il ricordo delle vittime: 218 quelle spirate nel "Vito Fazzi", secondo i dati aggiornati a venerdì scorso

LECCE – A un anno esatto dal primo provvedimento di portata nazionale per arginare la diffusione del Covid 19, il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, ha voluto omaggiare la memoria delle 218 persone decedute nei reparti del “Vito Fazzi” di Lecce per le complicanze dell’infezione. 

“Un anno è trascorso, per tanti di noi alla ricerca continua di un perché, di una spiegazione razionale, tangibile, reale a questo stravolgimento repentino e inatteso della nostra vita quotidiana – ha scritto Carlo Salvemini -.  Ad un anno da quei giorni, credo sia giusto dedicare un pensiero collettivo alle 218 vittime del Covid spirate nel nostro ospedale. Alle loro famiglie, alle persone che gli volevano bene e in tantissimi casi hanno dovuto salutarli da lontano, senza il conforto dei funerali. A loro giunga la solidarietà e la vicinanza della comunità”.

Il dato dei decessi in provincia di Lecce sale a quota 267 considerando anche gli altri ospedali della provincia e a 349 tenuto conto anche di quelli avvenuti in casa o in strutture socio-sanitarie, durante la cosiddetta prima ondata. Il tasso di letalità complessivo è del 2,7 percento, appena superiore a quello su base regionale (2,6), ma al di sotto del dato nazionale che è del 3,2 percento.

Il primo cittadino ha rivolto anche un appello nella consapevolezza del delicato passaggio in corso: “Oggi non abbiamo ancora una cura per il Covid19 nelle sue manifestazioni cliniche più gravi. E di fronte alla diffusione delle varianti del virus dobbiamo continuare, per quanto fiaccati, ritrovando lo spirito di un anno fa, a mettere davanti a tutto la tutela della salute pubblica”.

La speranza di venirne fuori, però, rispetto alla prospettiva che ci si presentava davanti un anno addietro, è concreta: “Oggi però - conclude il sindaco - abbiamo il vaccino, che consente di prevenire il contagio immunizzando la popolazione. Dobbiamo fornirlo a partire dai cittadini più fragili, come ha giustamente ricordato ieri il presidente Draghi. Nella nostra città al momento sono circa 7mila le persone che lo hanno ricevuto. Vediamo la luce in fondo al tunnel, ma non dimenticheremo mai il cammino doloroso che ci ha condotto fino a qui”. 

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