Fine dello stato di emergenza, test a pagamento in farmacia: il pasticcio
Solo nel pomeriggio dell'1 aprile la Regione ha ribadito, con una circolare, la gratuità dei tamponi prescritti dal sistema di sorveglianza. Il presidente di Federfarma Lecce chiude all'ipotesi di un rimborso diretto. Bollettino: 2.863 nuovi casi di infezione da Sars Cov2
LECCE – Federfarma Lecce rimbalza la patata bollente sulla Regione e ai cittadini arrabbiati per aver pagato il tampone raccomanda di rivolgersi agli uffici del governo pugliese. Appena eletto alla presidenza dell’associazione di categoria, Umberto Ferrieri Caputi chiude a ogni ipotesi di rimborso diretto da parte dei farmacisti che per alcune ore, il primo aprile, hanno effettuato i test antigenici a pagamento, seppur a un prezzo calmierato.
Nella successione cronologica degli eventi, ha spiegato Ferrieri Caputi, si è aperta una falla che non è imputabile al mondo dei professionisti che hanno aderito alla rete regionale Sars Cov2. Il 31 marzo, venendo meno lo stato di emergenza, sarebbe cessata anche la gratuità della prestazione: il riferimento è, naturalmente, ai test fatti su indicazione del sistema sanitario di sorveglianza, non a quelli fatti a discrezione del cittadino (questi ultimi sono sempre stati a pagamento).
“Ho atteso diversa determinazione da parte degli uffici regionali fino alle ore 19.00 del 31 marzo – ha spiegato il numero uno di Federfarma Lecce - in mancanza della quale ho emanato una circolare alle farmacie aderenti al servizio per la sospensione dello stesso in regime di convenzione a far data primo aprile 2022”.
In effetti, solo nel pomeriggio di quel giorno una circolare del Dipartimento di Promozione della Salute avrebbe chiarito che “l’esecuzione dei test molecolari e antigenici rapidi da parte degli erogatori (laboratori, professionisti, farmacie) che vengono effettuati per motivi di sanità pubblica connessi alla gestione delle attività di sorveglianza epidemiologica da Covid-19 continua ad essere garantita con oneri a carico del servizio sanitario regionale sulla base di protocolli d’intesa e convenzioni vigenti”.
Ferrieri Caputi ci tiene a sottolineare che “le farmacie hanno attentamente applicato le disposizioni regionali e nessun addebito, in particolar modo quello morale, ci può essere ascritto. Pertanto a nome dei colleghi le lamentele e le richieste di rimborso che, se volute, vanno indirizzate ai competenti uffici Regionali unici responsabili della burla del primo aprile”.
Il bollettino: 2.863 nuovi casi in Puglia
A proposito di test e tamponi, sono stati 19.907 quelli cui fa riferimento l’ultimo bollettino epidemiologico regionale e 2.863 gli esiti positivi riscontrati. Di questi 620 quelli associati alla provincia di Lecce. Il numero dei casi attuali di infezione da Sars Cov2 è di 116.411, un dato sostanzialmente uguale a quello del giorno precedente. Sei sono stati i decessi registrati.
Per quanto riguarda l’occupazione dei reparti Covid i pazienti in area medica risultano essere 682, con un incremento di nove unità, e 40 quelli in terapia intensiva (uno in più sul dato di ieri).