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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'iniziativa

Studenti salentini tornano a viaggiare sul “Treno della Memoria”

Riparte l’iniziativa che in 18 edizioni ha portato 60mila persone a visitare i campi di sterminio

LECCE - Il Treno della Memoria, che in diciotto edizioni ha accompagnato più di 60.000 persone a visitare i campi di Auschwitz e Birkenau, torna a viaggiare anche quest’anno. Grazie al supporto e all’impegno di Terra del Fuoco Mediterranea, Babel e Terra del Fuoco Trentino, soci fondatori del Treno della Memoria, è stato possibile organizzare il viaggi per studentesse e studenti da tutta Italia.

Dieci le partenze (dal 11 gennaio al 5 marzo 2023) da Puglia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Sicilia Lombardia, Calabria, Campania, Umbria, Lazio, Liguria e Toscana. Un vero e proprio “pellegrinaggio laico” che porterà 6.000 passeggeri, fra giovani studenti e adulti, a Cracovia e a Berlino.

Il Treno della Memoria, promosso dall’omonima associazione nazionale impegnata nel sostegno ai percorsi di cittadinanza attiva e nella difesa della dignità e i diritti delle persone, non è un semplice viaggio o una gita scolastica ma è un percorso di conoscenza, un viaggio nella storia e nella memoria riassumibile in tre parole chiave: Storia, Memoria e Impegno. Il progetto, che coniuga attività artistiche, testimonianze dirette della storia, incontri e laboratori, nasce dalla convinzione che la costruzione di una cittadinanza attiva e consapevole non possa prescindere dalla conoscenza della Storia e della Memoria dei momenti che hanno cambiato il volto dell’Europa e dall’ascolto delle Testimonianze dei protagonisti di questi cambiamenti. I partecipanti provenienti da tutta Italia, vivranno in prima persona luoghi iconici e momenti fondanti del “secolo breve” per contestualizzare e comprendere meglio il ventennio totalitarista, la guerra e la Shoah, dopo aver partecipato ad un percorso di incontri realizzato in questi mesi dal vivo e on line.

Innanzitutto Cracovia, meta simbolica non solo per la sua vicinanza al campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau ma anche perché la città ha conosciuto l’occupazione tedesca e la sua popolazione ebraica, più di 15.000 persone, è stata quasi interamente sterminata dai nazisti. I partecipanti visiteranno il Ghetto Ebraico, il Quartiere ebraico di Kazimierz con la sua sinagoga, la Fabbrica di Shindler il Campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau e il Museo di Auschwitz, partner del Progetto. Dopo le riuscite sperimentazioni del passato, diventa tappa fissa Berlino durante la quale saranno visitati i luoghi simbolo della città e del suo passato nazista: il Campo di Concentramento di Ravensbruck, Il Memoriale Sovietico di Treptower Park e il Memoriale dell’Armata Rossa.

Molti gli incontri in programma per Living Memory a Trento con alcuni sopravvissuti che hanno vissuto l’orrore della Shoah: Oleg Mandic (dal 22 al 24 gennaio 2023) sopravvissuto ai campi di Auschwitz-Birkenau e noto come “l'ultimo bambino di Auschwitz”; Regina Sluszny (dal 18 al 20 gennaio), una bambina nascosta ai rastrellamenti e che ha vissuto durante la guerra con una famiglia non sua sotto falsa identità; Liliana Manfredi (dal 16 al 19 gennaio) è l'unica sopravvissuta della strage della Bettola ed è la “Lili” protagonista di una canzone dei Modena City Rambler che infatti la accompagneranno in una delle serate.

“Siamo consapevoli – dichiara Paolo Paticchio, presidente dell’associazione - che la memoria del nostro passato debba essere uno dei motori che dovranno segnare la ripartenza dopo i mesi che abbiamo affrontato e che stiamo vivendo. Per riuscire ad essere ‘migliori’, infatti, è fondamentale impegnarci nel nostro presente forti della lezione della storia. Non c’è dubbio che i fatti avvenuti nei campi di concentramento e di sterminio, massima e più terribile espressione dell’odio e della discriminazione, rappresentino in questo senso uno snodo storico fondamentale che è indispensabile non dimenticare. Il Treno della Memoria può essere davvero un faro sul buio del passato e su quanto di più brutto accade ancora oggi nel nostro tempo”.

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