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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'iniziativa / Ruffano

Turismo delle origini, tre Comuni salentini sottoscrivono protocollo d’intesa

Si tratta di Ruffano, Matino e Morciano di Leuca, che hanno aderito al progetto che vuole favorire la rinascita dei borghi incentivando la scoperta delle radici

RUFFANO/MATINO/MORCIANO DI LEUCA – Un protocollo d’intesa per favorire la rinascita dei borghi e incentivare tra gli italiani all’estero la riscoperta delle proprie radici: è il senso del protocollo sottoscritto nel Foggiano, lunedì scorso, tra 34 realtà comunali pugliesi con la presenza di tre Comuni salentini, ovvero Ruffano, Matino e Morciano di Leuca.

La firma è avvenuta a Bovino e il tema è quello del turismo delle origini, nell’anno, il 2023, definito l’anno del “Turismo di Ritorno”, con affaccio sull’idea promossa dal governo per il 2024 nell’ambito dei fondi del Pnrr. L’incontro presso l'aula consiliare del Comune di Bovino ha sancito l’attivazione del “Coordinamento Regionale Puglia” del Progetto “2023 - Anno del Turismo di Ritorno” e ha visto i sindaci coinvolti firmare il protocollo d’intesa per l’adesione al programma “Ritorno in Italia 2023-2028”

Il progetto “2023 – Anno del Turismo di Ritorno” è promosso da “Rete Destinazione Sud”, una rete nata per aggregare imprese, istituzioni, associazioni, consorzi, opinion leader e stakeholder del Sud Italia, al fine di promuovere la crescita del Mezzogiorno: l’idea di fondo è quella di favorire un turismo alla scoperta, appunto, delle proprie radici per gli italiani residenti all’estero e per gli oltre 70 milioni di connazionali di seconda, terza e quarta generazione che vivono lontani dall’Italia.

Con l’obiettivo di dare vita a un’expo internazionale dell’italianità, che rilanci l’immagine e promuova il nostro Paese, attraendo turismo e investimenti, favorendo l’export, gli incontri commerciali e creando collaborazioni stabili con gli Italiani all’estero. In questo senso, il Turismo di Ritorno rappresenta una leva che consentirà, attraverso la promozione delle tradizioni regionali, delle eccellenze, dei borghi e dei territori da dove è partita l’emigrazione, di intercettare i nostri concittadini che sono interessati alla ricerca delle proprie origini.

L’iniziativa, che con incontri come quello di Bovino si sviluppa in maniera trasversale, punta sulla sinergia di istituzioni ed imprese, per favorire una esposizione delle proprie eccellenze culturali, produttive, enogastronomiche e turistiche che induca i nostri connazionali all’estero non solo a tornare in Italia per turismo, ma a riallacciare i legami con l’Italia, a investire, a creare nuove energie ed a collaborare in modo stabile con le nostre imprese per valorizzare e promuovere prodotti e territori.

Il sindaco di Ruffano, Antonio Cavallo, spiega il senso dell’iniziativa: “Grazie a questo progetto, gli stessi borghi da cui è partito quel fenomeno migratorio, che negli anni ha spopolato il nostro territorio, diventano elementi in grado di calamitare l’attenzione di milioni di persone”.

“L’idea – prosegue - di progettare un nuovo focus turistico dal basso, sviluppato sul lavoro sinergico di tanti centri, permette di rivolgersi ad una comunità milionaria di italiani (o discendenti di italiani) che oggi vive all’estero, ma che affonda le proprie radici nel nostro paese. Ruffano è tra quei centri che più di tutti, nei decenni scorsi, ha risentito delle forti spinte migratorie, al punto da arrivare oggi a contare ruffanesi all’estero che vivono anche oltreoceano”.

“Il Turismo delle Radici – aggiunge - rappresenta quindi un ulteriore propulsore per quella rinascita che Ruffano sta vivendo in questi anni, sulla scia delle proprie eccellenze culturali, enogastronomiche e produttive, ed anche sull’onda di un ritrovato entusiasmo nella promozione della propria città. Elementi questi che possono favorire un circolo virtuoso in grado di creare un’attrattiva turistica strutturata che garantisca un ritorno concreto in termini di benessere per tutto il paese”.

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