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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Under 80 e persone fragili: modalità operative per il vaccino

Da lunedì 29 i nati nel 1942 e 1943 hanno a disposizione tra opzioni per l'adesione. Le categorie considerate ad alto rischio per malattia o disabilità saranno contattate dai centri specialistici o dai medici curanti

LECCE  - Dalle 14 di lunedì 29 marzo i cittadini nati dal primo gennaio del 1942 al 31 dicembre del 1943 potrammo aderire alla fase loro dedicata dalla campagna vaccinale che prevede le prime somministrazioni dal 12 di aprile nel centro vaccinale più vicino alla residenza del richiedente. 

Sono tre le modalità previste per manifestare la propria volontà di effettuare la vaccinazione: sulla piattaforma lapugliativaccina.it (attiva dalle 14 del 29); chiamando il numero verde 800.71.39.31 (dalle 14 del 29 e dal giorno successivo dalle 8 alle 20); presso le farmacie aderenti al sistema FarmaCup (sempre dalla stessa data). Per aderire è necessario essere muniti di tessera sanitaria, codice fiscale e recapito telefonico. Recandosi in farmacia si può anche modificare un appuntamento già fissato. Si procede per ordine di anzianità: in base all'arrivo di nuove forniture di vaccini saranno aperte le adesioni per le successive fasce anagrafiche. 

Intanto sono partite le prime vaccinazioni per le persone con elevata fragilità. Con questa definizione si intendono le persone, dai 16 anni in su, individuate dal piano nazionale vaccini come particolarmente fragili per rischio elevato di sviluppare forme gravi di Covid-19, a causa di un danno d’organo preesistente, per una malattia rara o per una compromissione della risposta immunitaria al nuovo coronavirus (estremamente vulnerabili) e per grave disabilità (fisica, sensoriale, intellettiva, psichica), ai sensi della legge 104 .

Le persone in condizioni di fragilità seguono un percorso dedicato: attendono la chiamata da parte del centro specialistico di cura se sono estremamente vulnerabili o da parte del medico; se hanno una grave disabilità ai sensi della legge 104 del 1992 contattano il proprio medico. 

Quando la chiamata parte dai centri di cura

Le persone estremamente vulnerabili che vengono contattate per la vaccinazione dai centri specialistici di cura sono quelle con le seguenti patologie: insufficienza renale e patologia renale; persone sottoposte a trattamento dialitico cronico; pazienti oncoematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure (sono inclusi in questa categoria anche i loro conviventi); pazienti in lista d’attesa o trapiantati di organo solido e pazienti in attesa o sottoposti a trapianto (sia autologo che allogenico) di cellule staminali emopoietiche (Cse) dopo i tre mesi e fino a un anno, quando viene generalmente sospesa la terapia immunosoppressiva, pazienti trapiantati di Cse anche dopo il primo anno, nel caso che abbiano sviluppato una malattia del trapianto contro l’ospite cronica, in terapia immunosoppressiva (sono inclusi in questa categoria anche i loro conviventi); persone con talassemia o anemia a cellule falciformi; persone con diagnosi di Aids o con conta dei CD4 inferiore a 200; persone con le precedenti patologie che hanno grave disabilità ai sensi della legge 104 del 1992 (il centro di cura prende in carico anche conviventi e caregiver).

Quando la chiamata arriva dal medico di base

Le persone estremamente vulnerabili che vengono contattate per la vaccinazione dai propri medici di medicina generale sono quelle con le seguenti patologie: persone con fibrosi polmonare idiopatica, persone con altre patologie che necessitino di ossigenoterapia compresi pazienti in CPAP (OSAS); persone con scompenso cardiaco in classe avanzata (III-IV NYHA); pazienti post shock cardiogeno.

Poi ci sono le malattie neurologiche: pazienti con sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone; persone con sclerosi multipla; persone con distrofia muscolare; persone con paralisi cerebrali infantili; persone in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive (e i loro conviventi). Ancora: pazienti con miastenia gravis; pazienti con patologie neurologiche disimmuni: sindrome di Guillain-Barré e sue varianti (sindrome di Miller Fisher); poliradicoloneuropatia cronica infiammatoria demielinizzante (CIDP, un tempo considerata la variante cronica della Guillain-Barré); neuropatia motoria multifocale (MMN); neuropatie associate a vasculiti; neuropatie associate a gammopatie monoclonali.

Ancora: tutte le persone con diabete di tipo 1 e 2, persone con il morbo di Addison, persone con panipopituitarismo; persone con fibrosi cistica; persone con diagnosi di cirrosi epatica; persone che hanno subito uno stroke nel 2020 e per gli anni precedenti con ranking maggiore o uguale a 3; pazienti oncologici in fase di attiva di nuova diagnosi, pazienti in trattamento chemio/radio-terapico o che hanno sospeso la terapia immunosoppressiva e/o mielosoppressiva da meno di sei mesi (sono inclusi in questa categoria anche i loro conviventi); pazienti con patologia tumorale maligna in fase avanzata non in remissione.

Infine sono considerate estremamente vulnerabili le persone con sindrome di Down, in ragione della loro parziale competenza immunologica e della molto frequente presenza di cardiopatie congenite; persone con indice di massa corporea maggiore di 35;  pazienti con grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza e pazienti con immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico (sono inclusi in questa categoria anche i loro conviventi).

Disabilità grave

Le persone con disabilità grave, fisica, sensoriale, intellettiva e psichica, ai sensi della legge 104 del 1992 possono contattare il proprio medico di medicina generale per la vaccinazione: Sono inclusi in questa categoria anche i loro conviventi e caregiver che forniscono assistenza continuativa. In caso di minori che rientrano nella definizione di estremamente vulnerabili e che non possono essere vaccinati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia d’età, è prevista la vaccinazione per i genitori, i tutori o gli affidatari.

La persona che intende vaccinarsi attende la chiamata del proprio medico di medicina generale o del centro specialistico di cura (per esempio, centro dialisi, centro di cura della talassemia, ecc.). La presenza di familiari conviventi e caregiver può essere comunicata al medico o al centro di cura, in modo che prendano in carico anche la loro vaccinazione. La vaccinazione delle persone in condizione di elevata fragilità a cura dei medici di medicina generale avviene in ordine di anzianità.

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