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Università in lutto. Cordoglio per la scomparsa di Jacov e Alessandrì

Il mondo accademico ricorda le figure dei due professori legati all’Ateneo leccese, già ordinari di storia dell’Europa orientale e di Storia greca. Il tributo per il loro contributo umano e scientifico da parte del rettore Pollice

LECCE  - Tutta la comunità accademica e il mondo della cultura ricordano commossi le figure del professori Marko Jacov e Salvatore Alessandrì, scomparsi nei giorni scorsi. L’Università degli studi di Lecce è in lutto per la perdita dei due studiosi. Il primo già ordinario di Storia dell’Europa Orientale e il secondo già ordinario di Storia greca presso l’ateneo salentino.

“La nostra comunità accademica ricorda i due studiosi per il loro contributo scientifico e umano”, dice il rettore Fabio Pollice, “a coloro che furono loro più vicini e alle famiglie vanno le nostre più vive condoglianze”.

Il professor Marko Jacov, già ordinario di Storia dell’Europa Orientale all’Università del Salento, era componente dell’Accademia Polacca delle Scienze e lettere di Cracovia ed era stato allievo di Roger Aubert, direttore della la Revue d’Histoire Ecclésiastique e del Dictionaire d’histoire et de geographie ecclésiastiquees dell’Università Cattolica di Lovanio (Louvain), con le quali aveva collaborato.

Con i suoi studi si muoveva nell’ambito di questi riferimenti culturali, improntati alla tolleranza e al dialogo interconfessionale secondo gli indirizzi tracciati dal vescovo Pierre François Marie Joseph Duprey e dal cardinale olandese Johannes Gerardus Maria Willebrands. È stato autore di diverse monografie sulle relazioni tra l’Impero Ottomano e i paesi europei e sul ruolo della diplomazia pontificia in età moderna e contemporanea.

Aveva ricoperto l’incarico di delegato ai Rapporti con i Balcani negli anni 2009/2013. I colleghi e gli studenti lo ricordano come uno studioso attento e un docente appassionato e disponibile, punto di riferimento sia per la sua profonda conoscenza delle dinamiche storiche dell’Europa Orientale sia per la sua sensibilità.

Il professor Salvatore Alessandrì, laureatosi in Lettere classiche a Lecce sotto la guida del professor Giuseppe Nenci, nel 1971 aveva conseguito la libera docenza in Filologia greco-latina per poi vincere, nel 1986, il concorso a professore ordinario di Storia greca all’Università degli Studi di Palermo.

Ottenne poi il trasferimento a Lecce nel 1989, in qualità di docente di Storia greca fino al 2009, anno del suo collocamento a riposo. E’ stato preside della facoltà di Lettere e filosofia dal 1992 al 2001.

Dalla sua attività di ricerca, che ha spaziato dalla storiografia di Alessandro Magno alle persecuzioni e intolleranze religiose nel mondo antico, dalla lotta politica nell’Atene del IV secolo agli Studi sulle istituzioni pubbliche ateniesi di V e IV secolo fino ai culti di Metaponto tra IV e III secolo, emerge la capacità di ricondurre la ricostruzione storica ai più diversi contributi delle scienze dell’antichità: dalla filologia alla storia letteraria, dell’epigrafia alla numismatica, dal diritto pubblico e privato alla religione, dall’economia e all’antropologia, in ognuna delle quali si esprime sempre con originalità di apporti e di metodo. I colleghi e gli studenti lo ricordano, oltre che per le qualità di docente e studioso, per la gentilezza e l’affabilità.

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