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Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità Galatina

Sirti, sarà una dura settimana di lotta. In attesa del vertice al ministero

Incontro a Galatina con i sindacati per fare il punto sul rischio esuberi. Intervento anche del parlamentare Donno

GALATINA – L’invito è a non mollare la lotta, a portarla avanti compatti. Sul caso Sirti, vertenza nazionale che investe anche il territorio salentino, oggi la Fiom-Cgil di Lecce ha organizzato nella sala conferenze del Palazzo della Cultura un incontro in cui erano presenti tutti e 84 gli operai dello stabilimento di Galatina a rischio di tagli per via di un contestato piano industriale. Presente anche una delegazione di colleghi provenienti da Modugno.

Facendo un breve excursus degli ultimi giorni, il 21 febbraio Sirti ha avviato una procedura di licenziamento collettivo che coinvolge 833 dipendenti su 3mila 692 a livello nazionale. Nel Salento, sono previsti 32 tagli su 84 lavoratori. Sulla questione, i sindacati sono stati convocati il 12 marzo al ministero dello Sviluppo economico. Mentre ieri, giovedì 7 marzo, sono stati ricevuti dalla Regione Puglia, che ha garantito sostegno politico e istituzionale alla vertenza (va considerato che sono previsti 99 esuberi su tutto il territorio regionale). Manifestazioni sono poi previste da lunedì a venerdì a Catania, Bari, Treviso e Milano. Tant'è che è stata definita la settimana della lotta.

Al dibattito odierno, per fare il punto della situazione, erano presenti anche un esponente dell’amministrazione comunale di Galatina, Nico Mauro (assessore alle Attività produttive) e il parlamentare Leonardo Donno del Movimento 5 stelle. Hanno preso parola il coordinatore nazionale Sirti della Fiom, Pietro Locatelli, la segretaria generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi e la segretaria generale della Fiom di Lecce, Annarita Morea.  

“Mai come in questo caso registriamo una grave scorrettezza sul piano delle relazioni industriali da parte del Gruppo Sirti”, ha commentato Valentina Fragassi. “Le motivazioni addotte, ossia quelle finanziarie, sono del tutto inaccettabili. L’assenza di interlocuzione con i sindacati prima di avviare una procedura così dolorosa e spedita è una mancanza di rispetto innanzitutto nei confronti dei lavoratori che hanno costruito questa azienda. Invito i lavoratori a non fermarsi, a restare compatti per non dare modo all’azienda di spaccare il fronte della protesta”.

“Sirti – ha ricordato invece Annarita Morea - ha una storia centenaria e mai aveva avviato in maniera così violenta una vertenza che taglia 833 posti di lavoro. Sono bastate un paio di settimane per passare dal sogno di espansione sul territorio, visti gli investimenti nella nuova sede di Galatina, all’incubo della recessione. Appare chiaro l’intento degli azionisti, che vogliono tagliare il costo del lavoro. A nostro avviso Sirti non deve dismettere l’attività di manutenzione, perseguendo la via del subappalto. Dopo aver acquisito l’appoggio della Regione alla vertenza, ora puntiamo a mettere a rete il sostegno istituzionale a tutela dei lavoratori”. Anche l’amministrazione comunale e il deputato Donno hanno garantito sostegno. Un appoggio che si somma a quello dei parlamentari Teresa Bellanova e Dario Stefàno che hanno presentato un’interrogazione.

Pietro Locatelli, da parte sua, chiede al governo l’istituzione di un tavolo di settore, alla presenza dei principali committenti: Open Fiber e soprattutto Tim, “che in queste settimane non si è mai pronunciata sulla vicenda”, rimarca. “Occorre capire quali sono le prospettive del settore e prima ancora serve un impegno per sospendere le procedure. Purtroppo il meccanismo del subappalto e il sistema del massimo ribasso mandano a rotoli le professionalità acquisite dai lavoratori Sirti”.

Il coordinatore nazionale Sirti della Fiom Cgil ha anche tratteggiato i “quattro obiettivi simultanei e complementari” dei sindacati, proposte che mirano all’obiettivo finale “esuberi zero”: interruzione dei termini temporali della procedura per il tramite di una moratoria sulla decorrenza dei 75 giorni (a partire dai primi 45 in sede sindacale); uscite incentivate e volontarie per accompagnamento alla pensione e comunque con il criterio della non opposizione al licenziamento; tutela del posto di lavoro con ammortizzatori sociali di natura conservativa; riduzione delle attività di sub-appalto.

Il parlamentare del M5s Leonardo Donno, invece, ha spiegato di aver messo in allerta sul caso il vicepremier Luigi Di Maio, la ministra per il Sud Barbara Lezzi e il vicecapo di Gabinetto al Mise Giorgio Sorial. “Ho recepito l’immediata disponibilità a istituire un tavolo al ministero dello Sviluppo economico. Tavolo la cui data è stata già fissata per il 12 marzo prossimo alle ore 15”.

Donno, che nei giorni precedenti aveva già avviato un dialogo con Annarita Morea, durante il suo intervento ha rimarcato la necessità di lavorare per un piano di rilancio industriale che consenta all’azienda di tornare a essere competitiva, considerando che il settore delle telecomunicazioni in Italia è esposto a una competizione feroce. E ha ricordato, a titolo d’esempio, che con l’arrivo del colosso cinese Zte, due anni fa è stato strappato a Sirti il cliente Wind3. Un vero colpo di grazia.

“Sono certo che il tavolo darà un apporto fondamentale per la risoluzione di una vicenda incresciosa e che rischia di mandare sul lastrico tante famiglie, nel Salento come in tutta Italia. Continuerò a seguire con attenzione la vicenda”, ha concluso Donno.

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