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Violenza contro le donne: nei dati un fenomeno difficile da arginare

Il 25 novembre è anche il giorno delle statistiche, ma non tutti gli episodi vengono alla luce. Iniziativa dell'Unione dei Comuni di Andrano, Diso e Spongano: nell'ambito sociale di Poggiardo nel 2020 in 49 hanno chiesto aiuto

LECCE - La ricorrenza odierna della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne è anche l'occasione per provare a dare le dimensioni di un fenomeno ancora molto radicato nella società italiana.

La rappresentazione che ne vien fuori, peraltro, è sottidimensionata rispetto all'entità reale perché molti episodi di violenza restano nell'ombra, perché non denunciati. I numeri disponibili comunque mettono in evidenza un trend che non accenna a diminuire.

In Italia - lo ha ricordato il sindaco di Lecce a margine del consiglio comunale in corso - "una donna viene uccisa ogni 72 ore, di 263 reati gravi commessi 109 coinvolgono donne, su 163 omicidi perpetrati in ambito familiare e affettivo 93 vedono vittime le donne, nella maggior parte per mano di partner o ex". Per raccogliere segnalazioni e denunce, va ricordato, è sempre attivo il numero gratuito 1522. 

Dati provinciali: 245 le chiamate nel 2020

Per quanto riguarda la provincia di Lecce, il Centro Antiviolenza Renata Fonte ha diffuso i dati relativi al 2020: le chiamate per una richiesta di aiuto sono state 245. Le donne che hanno sollecitato la presa in carica sono 138. La quasi totalità dei fenomeni violenti si è verificata all'interno delle relazioni di coppia: per il 36 percento si tratta di minacce, per il 28 percento di percosse, per il 25 percento di stalking per il 27 percento di minacce finalizzate a creare una ricattabilità dal punto di vista delle risorse finanziarie. 

Un dato che spicca è la percentuale di denunce fatte nell'immediato della violenza, appena il 23 percento. La fascia di età che appare più coinvolta dal fenomeno quella tra i 40 e i 49 anni (34 percento), seguita da quella tra i 30 e i 39 anni (28 percento). Nel 40 percento dei casi i figli, anche minorenni, assistono alla violenza. 

La necessità di un sostegno economico per le donne che si sono rivolte al centro è uno degli aspetti più peculiari, essendo correlato alle conseguenze della pandemia che hanno fatto precipitare le condizioni di sostanziale precariato che fanno da cornice a molte delle vicende trattate. 

Significativo il dato di coloro che si sono rivolte direttamente al centro, pari al 65 percento del totale. Il 15 percento è stato inviato dal medico di famiglia, il 9 percento deviato dal numero verde nazionale 1522, il 5 percento dalle forze dell'ordine, il 6 percento da consultori e servizi sociali. 

Ambito di Poggiardo: 17 casi di violenza fisica

Di violenza di genere si parlerà nella tavola rotonda "Nemmeno con un fiore" nell'ex convento dei Cappuccini, a Diso,  sabato alle 17.30, alla presenza, tra gli altri, di Simona Filoni, presidente del Tribunale dei minori di Lecce, di Serenella Molendini, consigliera nazionale di parità e di Maria Luisa Toto, presidente del "Renata Fonte". L'incontro sarà preceduto dall'inaugurazione della mostra fotografica "Protagoniste". L'iniziativa è a cura dell'Unione dei Comuni di Andrano, Spongano e Diso e vedrà un secondo momento di partecipazione collettiva la mattina del giorno successivo, domenica, con una camminata tra paesi e frazioni e una staffetta di lettura dei nomi delle vittime di femminicidio in Italia. 

Nell'Ambito sociale territoriale di Poggiardo, nel quale ricade il comprensorio dei tre comuni, sono state 49 le donne che nel 2020 si sono rivolte al centro (36 quelle prese in carico). Per 17 di loro si tratta di violenza fisica, per 15 di violenza psicologica, per 6 di stalking. Ci sono poi anche casi di molestie sessuali e di mobbing. Otto donne su dieci hanno tra i 30 e i 50 anni. In tre fattispecie è stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine. 

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