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Xylella, fermi 40 milioni utili a espianti e reimpianti: la denuncia di Coldiretti

Burocrazia e ricorsi frenano l'uso delle risorse. Nel Salento i numeri sono drammatici: agricoltori senza reddito da 7 anni e la filiera dell’olio extravergine di oliva ha visto andare in fumo 5 mila posti di lavoro

LECCE – Il danni causati dalla diffusione della xylella non riguardano solo il comparto agricolo, ma l'intera economia locale, compreso l’indotto commerciale e artigianale legato all’agroalimentare e alla ricettività.

Nel Salento gli agricoltori sono rimasti senza reddito da ben 7 anni e la filiera dell’olio extravergine di oliva ha visto andare in fumo 5 mila posti di lavoro. La produzione di olio ha subito un grave contraccolpo e il trend negativo rischia di diventare irreversibile.

I numeri servono a farsi un'idea: nella provincia di Lecce il settore è calato dell'80 percento, toccando il minimo storico di 3 mila 979 tonnellate prodotte nel biennio 2019/2020. A Brindisi la produzione di olio è diminuita del 16 percento e del 4 percento in provincia di Taranto.

Questi i dati diffusi da Coldiretti Puglia che ora chiede conto di quei 40 milioni di euro (relativi al Piano di rigenerazione olivicola) che ancora non sono stati spesi. E che devono essere destinati alle operazioni di espianto e reimpianto degli arbusti nelle aree infette. Il motivo del ritardo? È tutto nella burocrazia e nei ricorsi che frenano il futuro green, denuncia l'associazione.

Intanto la giunta regionale, con una delibera, ha previsto l’avanzo di amministrazione vincolato per consentire l’utilizzo dei 14milioni di euro per il corrente esercizio 2021 che ha una dotazione finanziaria di quasi 28 milioni di euro. Una cifra che si aggiunge ai 4 milioni di euro ancora disponibili per la salvaguardia degli ulivi secolari e monumentali. Solo una piccola parte delle istanze di espianto e reimpianto (pari al 6 percento) sono state ammesse, però, al finanziamento. Si parla di 521 domande su 23 progetti, a fronte di una richiesta complessiva per 216 milioni di euro.

Duro il commento del presidente regionale di Coldiretti, Savino Muraglia: “Rimane grave il fatto non sia stato ancora liquidato alcun aiuto pubblico. Tra l’altro, a distanza di 19 mesi dalla pubblicazione del Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia da 300 milioni di euro, risultano ancora da spendere 134 milioni di euro destinati alle calamità naturali, mentre sono rimasti inattuati gli interventi che avrebbero consentito agli agricoltori di ricominciare a lavorare e a produrre”.

E sono ferme al palo anche le risorse da destinare agli enti pubblici per la rimozione degli ulivi secchi, la ricerca e la diversificazione produttiva. “E’ indispensabile liberalizzare i reimpianti – incalza Muraglia - con l'adeguata diversificazione colturale per non condannare nuovamente il Salento alla monocultura olivicola”.

Muraglia invoca un impegno corale che vada oltre la Puglia, perché la xylella è un problema nazionale ed europeo: “Il contagio ha già provocato, con 21 milioni di piante infette, una strage di ulivi, lasciando un panorama spettrale – insiste Coldiretti Puglia - con oltre 8mila chilometri quadrati di territorio colpito dalla fitopatologia. Gli effetti sono più disastrosi di un terremoto, con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica e lavorativa”.

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