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Giovedì, 28 Marzo 2024
Alimentazione

Bere caffè per salvaguardare i reni: uno studio si esprime in merito

Uno studio dell’Aric (Atherosclerosisr risk in communities) ha dimostrato che chi consuma quotidianamente questa bevanda, rispetto a chi non la beve affatto, spesso ha anche dei reni più sani e un rischio ridotto di malattie croniche

LECCE - In pochi sanno che il caffè, oltre ad essere uno degli alimenti più consumati al mondo, può garantire degli ottimi benefici per la salute. Uno studio dell’Aric (Atherosclerosis risk in communities), ha dimostrato che chi consuma quotidianamente questa bevanda, rispetto a chi non la beve affatto, spesso ha anche dei reni più sani e un rischio ridotto di malattie renali croniche, in particolare di danno renale acuto (Aki). I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Kidney International Reports.

"L'Aki - descrive la National kidney foundation - è un episodio improvviso di insufficienza renale o danno renale che si verifica entro poche ore o pochi giorni. Ciò provoca l'accumulo di prodotti di scarto nel sangue, rendendo difficile per i reni mantenere il corretto equilibrio dei liquidi nel corpo".

Lo studio

Secondo diversi report, la caffeina - come anche altri suoi composti - presenta importanti effetti protettivi cardiorenali. In particolare, essendo antiossidanti vegetali, migliorano l'infiammazione generalizzata e lo stress ossidativo, fattori chiave nello sviluppo dell’Aki (malattia renale acuta).

Nello specifico, l'analisi in questione ha riguardato 14.207 adulti, reclutati tra il 1987 e il 1989, con un'età media di 54 anni. I partecipanti sono stati intervistati sette volte in un periodo di 24 anni sul numero di tazze di caffè (220 gr circa) consumate al giorno: zero, uno, da due a tre o più di tre. Il consumo è stato poi confrontato con l’incidenza dell’Aki.

Dei partecipanti il 27% non ha mai bevuto caffè; il 14% beveva meno di 1 tazza al giorno; il 19% beveva 1 tazza al giorno; il 23% beveva da 2 a 3 tazze al giorno; e il 17% beveva più di 3 tazze al giorno.

Dai dati si evince - tra l'altro - che il consumo di caffè è solitamente più alto tra i maschi, gli individui di etnia bianca, i fumatori e (per ovvi motivi) le persone senza una diagnosi di diabete. 

I risultati

I risultati dello studio affermano che "i bevitori quotidiani di caffè" presentano un rischio inferiore del 15% di Aki. Nello specifico ciò riguarda chi beve tra le due e le tre tazze al giorno (con un rischio inferiore tra il 22 e il 23%). 

I ricercatori hanno ipotizzato che la caffeina e altri composti del caffè abbiano questi effetti benefici perchè "inibiscono la produzione di molecole che causano squilibri chimici e l'uso di troppo ossigeno nei reni". Saranno necessari ulteriori studi che definiscano i possibili meccanismi protettivi del consumo di caffè, soprattutto a livello cellulare.

E' opportuno specificare che i dati e i risultati ottenuti vanno sempre presi con le pinze ed interpretati in relazione alle singole persone, e alle patologie che - nel caso - queste presentano. Servono, però, per farsi un'idea e contribuiscono al consumo di caffè in modo consapevole. 

Dove acquistare caffè a Lecce

- Coffee point, via Taranto

- La Brasiliana del caffè in via B. Croce

- Coffee, via G. D'Annunzio

- Quarta store, via Vito Fazzi

- Valentino Caffè, Viale Croazia

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