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Giovedì, 28 Marzo 2024
Alimentazione

Curare i capelli mangiando bene: come fare a non perderli

L'indebolimento della capigliatura condiziona quotidianamente la psiche di molte persone. Per prevenire il più possibile questo problema vi sono alcune indicazioni da seguire durante i pasti

Trattare a dovere i propri capelli consente di sentirsi meglio, in quanto non sono un accessorio superfluo del corpo bensì una delle parti che più necessitano di cura e attenzione. Sono svariati i prodotti estetici utilizzabili per rinforzarli: dagli shampi appositi, alle maschere, fino ad arrivare agli scrub. Ma in molti sottovalutano quanto sia importante un'alimentazione sana, composta da cibi giusti per preservarne l'integrità.

Una dieta efficace dovrebbe prevedere apporti nutrizionali essenziali, che forniscano il giusto grado di sostegno alla cute e al capello. Per decidersi a seguire i consigli opportuni è bene concepire che non si tratta esclusivamente di un fattore estetico, ma anche della salute in generale; perchè questo aspetto condiziona la routine quotidiana del guardarsi allo specchio e vedersi nel miglior modo possibile. 

Esistono in particolare 3 alimenti che aiutano a mantenere in salute la nostra capigliatura:

- il salmone, fonte di Omega 3, combatte la disidratazione essendo ricco di vitabina B con una buona dose di ferro;

- altri alimenti che contengono la vitamina B sono le uova, consogliabili due volte a settimana;

- la frutta sia secca che fresca può essere utile; in particolare quella contentente la vitamina C come kiwi e arance, che rallentano l'invecchiamento del bulbo.

Integratori alimentari:

Con la presenza di alcune patologie specifiche, alcuni integratori possono servire per compensare lo squilibrio nutrizionale. “Attualmente in commercio sono presenti diversi integratori validi – afferma il dottor Angelo Labrozzi, farmacista collaboratore con l'Università di Chieti e ideatore del Metodo di Nardo – però, secondo la mia esperienza, molte volte sono sufficienti solo una parte di queste sostanze. Immaginiamo la capsula, al cui interno ci sono tutte le sostanze benefiche, come se fosse un carrello. Ne esistono di varie grandezze, in uno troppo piccolo non entra tutto ciò che serve, uno troppo grande hai difficoltà a passare tra le corsie, quindi a livello di capienza, l’ideale è il carrello medio. La stessa cosa vale per la capsula, se troppo grande, diventa difficile da ingerire.

Ora immaginiamo di poter decidere cosa inserire nel carrello, però, siamo vincolati dalla grandezza del carrello scelto. Pensiamo alle sostanze degli integratori come a dei palloni da calcio. Nel carrello possiamo metterne tre. Possiamo anche aumentare il numero dei palloni, però andrà diminuita la loro dimensione. Per farlo i palloni vanno trasformati in palline da tennis. Ma la quantità di ogni ingrediente cambia tra il pallone e la pallina. Questo per spiegare cosa accade quando in una sola capsula sono presenti tutte le sostanze, il dosaggio di ciascuna si abbassa e non permette di raggiungere il quantitativo necessario per avere l'effetto desiderato. Ciò nonostante, a causa di pubblicità ingannevoli, molte persone pensano che un integratore con più componenti sia più completo e quindi migliore. Invece è solo meno concentrato, quindi meno efficace.”

Come affrontare la caduta dei capelli:

Fattori come lo stress, le alterazioni ormanali o del metabolismo possono incidere insieme ad una cattiva almentazione. Ovviamente affrontare la questione della caduta dei capelli in modo troppo generalista può essere un problema. Meglio studiarla attentamente e capire quali siano i problemi, al netto del patrimonio genetico che ognuno può possedere. “Partendo da tale presupposto, è fondamentale prevedere prima di qualsiasi intervento l’analisi della struttura e delle diverse fasi di crescita del capello così come delle sue abitudini quotidiane, al fine di capire le cause del deterioramento del cuoio capelluto e quindi provare a porvi rimedio con un integratore naturale specifico, senza ricorrere a interventi chirurgici invasivi e medicinali”, spiega il dott.re Labrozzi.

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