Disturbi gastrointestinali funzionali, come evitarli con l'alimentazione
I disturbi funzionali sono quelli che alterano il benessere di tutto l’apparato digerente. Modificare la dieta consumando maggiormente alimenti che aiutano a depurare l’organismo è sicuramente un buon alleato
Gonfiore, dolore allo stomaco, acidità, diarree o stipsi, coliche addominali, sono solo alcuni dei disturbi gastrointestinali più diffusi. Molto spesso sono di origine funzionale, vale a dire che non si riscontra alcuna patologia, nonostante il fastidio sia evidente.
I disturbi funzionali, FGIDs – Funcional Gastro Intestinal Disorders, sono quelli che alterano il benessere di tutto l’apparato digerente (esofago, stomaco, intestino, colon, vie biliari) e che provocano bruciore di stomaco, difficoltà digestive, dolori addominali, gonfiore, meteorismo.
Intestino: il nostro secondo cervello
L’intestino è spesso definito come “secondo cervello” o “cervello enterico”. E’ chiamato così perché è dotato di una propria rete neuronale, la quale provvede a regolare le funzioni fisiologiche dell’intestino, ma provvede anche a modulare la comunicazione tra l’intestino e il sistema nervoso centrale, trasmettendo stimoli in relazione a sensazioni e stati d’animo. Intestino e cervello, nonostante siano due organi dotati di autonomia propria, sono in continua comunicazione. Questo è il motivo per cui l’emotività e alcuni malesseri psicologici si possono ripercuotere sul sistema gastrointestinale.
Tra cibo, stomaco, intestino e fegato c’è una stretta correlazione e l’alimentazione, ovviamente, svolge un ruolo assolutamente fondamentale per favorire il lavoro degli organi interessati. Un’alimentazione mirata è inoltre in grado di rendere più efficaci le eventuali terapie farmacologiche che hanno l’obiettivo di ridurre l’acido nello stomaco o a limitarne il reflusso. Assodato che ogni piano alimentare deve essere personalizzato e basato su caratteristiche e gusti individuali, alcuni principi sono pressoché uguali per tutti; fare i tre pasti della giornata (colazione, pranzo, cena) e i due spuntini di metà mattina e metà pomeriggio capaci di stabilire la glicemia e sostenere le funzioni digestive.
Tutti i sintomi riconducibili ad una lenta digestione sono definiti dispepsia. In particolare, si parla di dispepsia organica quando vi è una patologia a carico dell’apparato digerente o di altri organi responsabili dei sintomi, mentre la dispepsia funzionale non è attribuibile né a patologie, né all’assunzione di farmaci o alcol; riguarda invece un disturbo della funzione del fegato, che coordina i processi digestivi e che regola, in base al tipo di cibo assunto, la produzione della bile. Di conseguenza, se il fegato non lavora bene, il flusso e la produzione di bile non è ottimale e lo stomaco non ha la possibilità di svuotarsi correttamente; viceversa se lavora bene si evitano i fastidiosi sintomi come gonfiore addominale e digestione lenta.
Quali alimenti aiutano la funzionalità del tratto gastro - intestinale?
Modificare la dieta consumando maggiormente alimenti che aiutano a depurare l’organismo è sicuramente un buon alleato per tenere sotto controllo i sintomi dei disturbi gastro intestinali. Quando si hanno problemi di lenta digestione è preferibile consumare alimenti che sono più digeribili in modo da non sovraccaricare le funzionalità di stomaco e intestino. Necessario moderare il consumo di carne, in particolare quella rossa perché le proteine che la costituiscono necessitano di lunghi tempi per essere digerite. Stesso discorso vale per il pesce più grasso come salmone, tonno, sgombro e pesce spada. Sono perciò da prediligere le carni bianche (pollo, tacchino e coniglio) e i pesci bianchi come l’orata, il branzino, la sogliola e il merluzzo.
Tra le verdure risultano maggiormente benefiche il finocchio, agretti, fagiolini, zucchine; in particolare quest’ultime hanno un buon potere lenitivo anche per lo stomaco. L’olio extra vergine di oliva (evo) è amico della digestione perché stimola il flusso biliare, protegge la mucosa gastrica e regola la secrezione degli acidi. Anche le spezie, a differenza di quello che si crede, hanno la capacità di favorire i processi digestivi: particolarmente indicate sono la curcuma (che ha proprietà gastro protettive), e lo zenzero. Tra la frutta quella più indicata è l’ananas e la papaya, perché contengono due enzimi, la bromelina e la papaina che facilitano la digestione. In particolare, la pesca bianca è un ottimo drenante epatico, da consumarsi in abbondanza nel corso dell’estate.
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