Ipertiroidismo e ipotiroidismo: attenzione allo iodio nella dieta
Lo iodio è un minerale essenziale per il nostro benessere e per questo è necessario introdurlo con la dieta. E’ fondamentale per la produzione di ormoni tiroidei, utili per il metabolismo e durante la gravidanza e l’infanzia per favorire un corretto sviluppo
La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla che si trova nella parte anteriore del nostro collo, tra laringe e trachea. Nonostante le sue piccole dimensioni, ha un ruolo fondamentale nel nostro organismo perché gli ormoni che produce, per l’appunto gli ormoni tiroidei, sono necessari per numerose funzioni. Le principali cause di alterazione della tiroide sono l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo. Nell’ipertiroidismo è l’eccesso degli ormoni tiroidei la causa della patologia, che si caratterizza per un’accelerazione dei processi metabolici; inoltre, si manifesta con una sensibile riduzione del peso corporeo. Al contrario, la produzione insufficiente di ormoni tiroidei è responsabile dell’ipotiroidismo, che è caratterizzato da un rallentamento dei processi metabolici e dall’aumento del peso corporeo.
Il ruolo dello iodio
Lo iodio ha un ruolo importante nel funzionamento della tiroide, infatti l’introito di questo minerale va limitato nell’ipertiroidismo e invece incrementato nell’ipotiroidismo. Lo iodio è fondamentale in tutte le fasi della vita; la sua insufficienza ha effetti negativi in quanto non si producono gli ormoni tiroidei che svolgono un ruolo determinante nelle fasi dell’accrescimento e dello sviluppo. La gravidanza e l’infanzia rappresentano le fasi in cui gli effetti della carenza possono essere più gravi poiché gli ormoni tiroidei sono indispensabili per un adeguato sviluppo del sistema nervoso centrale che inizia durante la vita fetale e continua fino ai primi anni di vita. Secondo i LARN (Livelli di Assunzione Raccomandata di Nutrienti) il fabbisogno giornaliero di iodio si diversifica tra adolescenti e adulti. Per le donne in gravidanza ed allattamento il fabbisogno aumenta maggiormente.
Lo iodio si mangia!
L’acqua del mare è ricca di iodio, eppure la quantità di iodio respirata dal mare è insufficiente a soddisfare il nostro fabbisogno. L’alimentazione resta la nostra principale fonte. Il pesce e le alghe marine sono un’ottima fonte di iodio alimentare. Anche i latticini, cereali, uova e pollame possono contribuire in modo sostanziale all’assunzione di iodio nella dieta. Anche l’assunzione di sale iodato in sostituzione al sale comune permette di assumere la giusta quantità di iodio. Questa abitudine è fondamentale per prevenire i danni correlati alla carenza iodica.
Alimenti gozzigeni
Alcuni alimenti contengono antinutrienti che interferiscono con l’utilizzo dello iodio o la produzione di ormoni tiroidei. Questi alimenti sono spesso chiamati “gozzigeni”, in quanto possono favorire lo sviluppo del gozzo (segno caratteristico della carenza di iodio). Questi alimenti includono:
- verdure crocifere (cavoli, broccoli, cavolfiori) che essendo ricche di tiocianati riducono l’assorbimento di iodio.
- Soia, per il suo elevato contenuto di fitoestrogeni.
- Alcune specie di miglio, patate dolci, fagioli.
Il consumo di alimenti gozzigeni non ha normalmente importanza clinica, ma se questi cibi vengono consumati in grandi quantità o se vi è una carenza di iodio coesistente, possono favorire la carenza di iodio e/o di ormoni tiroidei.
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