Pandoro o panettone? Parte la "sfida" dei sapori del Natale
Panettone o pandoro? Ognuno ha la sua preferenza, scopriamo insieme origini e differenze
Panettone o pandoro? Ognuno ha la sua preferenza, scopriamo insieme origini e differenze.
“Pan dei toni”, una tradizione milanese
Si racconta che, un garzone a servizio di Ludovico il Moro a Milano, di nome Toni, per salvare
il pranzo della vigilia di Natale sostituì il dolce bruciato del cuoco con del pane condito all’ultimo momento con ciò che aveva a disposizione: ossia la frutta secca. Una ricetta che conquistò la corte al punto che il nuovo dolce venne poi replicato e chiamato “Pan dei Toni”, da cui “panettone”.
La storia veneta del pandoro
Se abbiamo scoperto che il panettone è nato in Lombardia, un’altra leggenda ci consente di scoprire di più a proposito del primo Pandoro. La parola “oro” non è altro che l’aggiunta delle uova all’impasto che lo rendono ancora più giallo.
Per molti il panettone è il “re” assoluto del Natale. E non hanno tutti i torti! Infatti, se di buona qualità, il panettone è il miglior dolce artigianale a lievitazione naturale; delizioso grazie alla fermentazione multifase che ci regala aromi complessi e ai suoi ingredienti, ma molto complicato da realizzare. Oggi, infatti, sta diventando una vera e propria tendenza tra gli appassionati di lievito naturale e i panettieri professionisti.
Le differenze…
Il panettone ha forma tonda, con una crosticina abbastanza spessa e non viene servito con lo zucchero a velo. Il pandoro, invece, ha la tipica forma stellata, l’esterno è più scuro dell’interno, ma sempre soffice e cosparso da una generosa spolverata di zucchero a velo.
Anche gli ingredienti cambiano tra l’uno e l’altro; il panettone ha l’uvetta e/o la frutta candita, almeno nella tradizionale ricetta, mentre il pandoro è preparato quasi sempre con l’aroma di vaniglia. Ovviamente, in questo caso non manca la creatività di accompagnarlo a varie creme.
Un’altra differenza che interessa molto è quella calorica.
I valori nutrizionali per 100 grammi di panettone, sono quasi uguali a quelli del pandoro, anche se con una lieve presenza in meno di grassi rispetto al pandoro, in cui si usano più uova e burro. Sia il panettone che il pandoro sono due dolci molto energetici, 100 grammi di panettone hanno le stesse calorie di un piatto di pasta e poiché tali dolci solitamente si consumano alla fine di un pasto già di per sé molto abbondante, occorre limitarsi ad una fettina senza eccedere. Si tratta di alimenti ricchi di amido e con un discreto quantitativo di proteine, inoltre data l’elevata presenza di grassi è opportuno ridurre la quantità di olio durante il pasto in cui vengono mangiati. Devono prestare attenzione all’introduzione di tali alimenti le persone affette da diabete, ipertrigliceridemia ed obesità.
Qual è la porzione perfetta? Quella che possiamo concederci senza troppi rimorsi? Se scegliamo di mangiarla a ridosso dei pasti, una porzione di 80 grammi è sufficiente a gratificarci. Altrimenti meglio posticiparla allo spuntino del pomeriggio o alla colazione del mattino
Ora che abbiamo scoperto tutte le differenze tra i dolci più caratteristici del Natale, non ci resta che fare la nostra scelta.
Auguri di buon Natale,
Dott.ssa Gloria Cartelli
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