Selenio e cibo: quali alimenti ne contengono di più?
Il selenio ostacola la formazione dei radicali liberi, proteggendo le cellule dai danni dell’ossidazione, interviene nel funzionamento del sistema immunitario e nel metabolismo degli ormoni tiroidei. Scopriamo quali alimenti ne sono più ricchi
Il selenio è un oligoelemento esistente in natura la cui presenza nell’organismo umano è fondamentale per il funzionamento di molti processi vitali. La principale fonte di reperimento di selenio per l’uomo è l’alimentazione. Gli alimenti fonte naturale di selenio sono: fegato, pesce, molluschi, crostacei, latte, e derivati, noci, arachidi, frutta, vegetali, funghi, riso e carne. Negli alimenti il selenio può essere presente in tre forme diverse:
- Forma organica (selenio-metionina): assorbita più rapidamente e trattenuta più a lungo dei tessuti.
- Forma inorganica (selenite): dopo l’assorbimento deve subire alcune trasformazioni prima di poter essere utilizzata dall’organismo.
- Selenio-cisteina: si tratta del selenio organico presente come cofattore di enzimi antiossidanti che proteggono le membrane dallo stress ossidativo.
Tuttavia, vi è sempre più una riduzione dell’introito di selenio con la dieta (in quanto gli alimenti ne sono sempre meno ricchi per motivazioni legate alla modalità di coltura dei campi), determinando una carenza di selenio con percentuali di deficit variabile.
La presenza di selenio è vitale in quanto questo elemento possiede funzioni di tipo difensivo e regolatorio nel nostro organismo. E’ un nutriente essenziale per l’eliminazione dei radicali liberi, la difesa delle cellule dal danno ossidativo e la protezione da patologie cardiovascolari e in generale dall’invecchiamento. È inoltre importante per la corretta funzionalità della tiroide e per il metabolismo degli ormoni tiroidei: in particolare per la conversione del T4 (tiroxina) in T3 (triiodotironina). Nel corpo umano la più alta concentrazione di selenio si trova nei muscoli dello scheletro ma può essere rintracciato anche nelle urine e nel sangue.
Integrazione di selenio
Dato che il selenio ha una sua tossicità a dosi eccessive, l’uso di integratori alimentari che lo contengono va effettuato solo su indicazione del medico e per rispondere a specifici problemi di carenza o di aumentato fabbisogno. La quantità assunta attraverso l’alimentazione varia sensibilmente a seconda del cibo che si mangia. In particolare, la sua concentrazione nei vegetali dipende dalla quantità di selenio nel terreno e può variare significativamente a seconda del luogo in cui questi vengono coltivati. Invece negli alimenti di origine animale la sua concentrazione si mantiene stabile grazie a meccanismi omeostatici (che tendono a ristabilire il naturale equilibrio) proprio degli animali e alle formulazioni del mangimi.
Selenio e sana alimentazione
Il fabbisogno nutrizionale giornaliero, così come per altri micronutrienti, in persone sane, può essere soddisfatto dagli alimenti consumati all’interno di una dieta varia ed equilibrata.
In linea generale, un’alimentazione corretta, varia ed equilibrata dovrebbe includere:
- Diverse varietà di verdure e frutta, cereali integrali, latte e latticini senza grassi o a basso contenuto di grassi. Molti cereali integrali e prodotti caseari, tra cui latte e yogurt, sono buone fonti.
- Proteine di origine animale e vegetale, inclusi frutti di mare, carni magre e pollame, uova, legumi (fagioli e piselli), noci e semi.
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