Vitamina D: una molecola chiave per la nostra salute
Un ingrediente fondamentale della nostra vita è il sole, e di questo è testimone tangibile la vitamina D, essenziale sostegno per la nostra salute
La vitamina D è una vitamina cosiddetta liposolubile, vale a dire che si scioglie nei grassi. Ne esistono in natura due forme principali: la vitamina D2 (ergocalciferolo) di origine vegetale e la vitamina D3 (colecalciferolo) di origine animale.
La vitamina D, soprannominata la “vitamina del sole”, per la sua capacità di essere assorbita dal corpo attraverso la luce solare, è una delle principali protagoniste nel favorire alcune funzioni fondamentali del nostro organismo. Il suo compito principale è promuovere l’assorbimento del calcio, rendendolo necessario per la crescita ossea.
Fonti alimentari di vitamina D
I cibi comunemente inseriti nella dieta, in genere, non rappresentano buone fonti di vitamina D. Tuttavia, un consumo regolare di quelli che ne sono più ricchi può contribuire a controbilanciare l’insufficiente produzione di vitamina D da parte della pelle nei periodi di minore esposizione al sole, come in inverno o quando non si può passare abbastanza tempo all’aria aperta. Tra gli alimenti che contengono le maggiori quantità di vitamina D vi sono: alcuni tipi di pesce (salmone, sgombro, sardine), uova, latte, funghi. L’olio di fegato di merluzzo non deve essere considerato tanto una fonte alimentare, quanto una vera e propria supplementazione da assumere con criterio e seguendo le indicazioni raccomandate.
Carenza di vitamina D
Dal momento che la vitamina D interviene nella regolazione di innumerevoli funzioni metaboliche, un suo apporto insufficiente, protratto abbastanza a lungo e i suoi bassi livelli nel sangue, possono portare allo sviluppo di innumerevoli disfunzioni e disturbi. I piu gravi sintomi di una sua carenza in età pediatrica sono soprattutto il rachitismo e lo sviluppo di malformazioni ossee. Invece, in età adulta, in particolare nella donna a partire dai 40-45 anni e in entrambi i sessi dopo i 55 anni, bassi livelli di vitamina D nel sangue promuovono la perdita di massa ossea (osteopenia) e lo sviluppo di osteoporosi, con conseguente maggiore propensione alle fratture e a deformazioni scheletriche. Ulteriori fattori di rischio per lo sviluppo di deficit di vitamina D comprendono: la scarsa esposizione al sole, obesità e disturbi alimentari. Al contrario, la probabilità di andare incontro a situazioni di sovradosaggio di vitamina D attraverso la dieta o con integratori alimentari è assai rara.
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