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Martedì, 16 Aprile 2024
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“Se devo essere una mela”: romanzo ironico sulla fine di un matrimonio infelice

La scrittrice Emma Saponaro libera la protagonista da una relazione coniugale e ci racconta che ogni essere umano è una mela intera che trova l’amore solo rispettando la propria e altrui interezza

Tra tutti i miti platonici uno dei più famosi è quello di Aristofane; questo mito narra che un tempo gli umani erano esseri sferici con due teste, quattro braccia, quattro gambe, due organi sessuali e che i sessi erano tre: maschio-maschio, femmina-femmina ed esseri metà maschili e metà femminili; umani potenti e piuttosto superbi che cercarono di scalare l’Olimpo per spodestare gli dei. Per fermarli e indebolirli, Zeus decise di dividerli a metà così da renderli più deboli e soprattutto impegnati nella ricerca disperata della metà perduta: l’unica possibilità di completarsi per sentirsi di nuovo interi. Il messaggio centrale del mito di Aristofane è dunque il desiderio di colmare una mancanza; la mancanza della persona che, una volta trovata, ci farebbe sentire di nuovo completi e appagati.

Emma Saponaro con il suo nuovo romanzo Se devo essere una mela (Les Flâneurs – Collana Montparnasse) ci permette di conoscere Rebecca, la protagonista, e accompagnarla nel suo processo di trasformazione ed emancipazione da metà mela a mela intera. La incontriamo quasi in guerra con se stessa, con le sue emozioni, paralizzata da una incomunicabilità che non le permette di dire mai cosa pensa realmente al marito Leopoldo. Rebecca non si ascolta, non evolve. Poi succede qualcosa che mette in reale discussione il suo matrimonio e che le permette di prendere coscienza e iniziare a vedere la realtà per quella che è. Inizia così il suo cammino di crescita ed evoluzione che la porta a seguire la giusta direzione attraversando una fase destrutturante, in cui la vecchia Rebecca compie un'opera di smantellamento, di intervento radicale su se stessa e sulla propria vita matrimoniale:

Atterrai con il pensiero nella mia realtà e mi sentivo già nuova. Almeno un’altra parte di me si stava schiarendo le idee.(pag. 224)

Rebecca smette di accontentarsi di essere una metà, dolce e amara, o la metà sbagliata della mela, e impara ad affrontare il suo umore altalenante con rinnovata energia, a dedicarsi del tempo, a cadere rovinosamente e rialzarsi.

Sulla base dunque di un accadimento che poi si rivelerà essere tutt’altro, ma che a quel punto della storia non cambia la sostanza dei fatti, Rebecca avvia il suo personale percorso di emancipazione, costruisce una stanza tutta per sé e lo fa con intelligenza; e questo percorso verso il novum non è che la somma di disincanti, conversazioni che sono piccole lezioni di filosofia, amicizie vecchie e nuove, perlopiù nate in rete, un flirt e di una fruttuosa collaborazione professionale come editorialista di una rivista di cucina.

Così Rebecca abbraccia la sua fase ristrutturante in cui ha modo di ripensare alla mezza mela che va alla continua ricerca dell’altra metà, nella quale potersi incastrare perfettamente per completarsi. (p. 362); la protagonista capisce, sì, di volere l’amore, ma senza cadere nell’errore di aggrapparsi all’altro per paura della solitudine. Vuole la sua integrità, non vuole incastrarsi pure se in maniera perfetta a un’altra metà per poi camminare con una gamba sua e una dell’altro. Non vuole sincronismi né simbiosi. Vuole la sua identità e vuole essere se stessa e non farsi infinocchiare da amori ingannevoli. Non vuole e non può più rinunciare a se stessa e alla sua interezza una volta uscita dal bozzolo dell’insicurezza.

Per avviarsi alla conclusione, Saponaro biforca la storia e lascia al lettore la scelta di “due finali” tutti da leggere …

Se devo essere una mela (Les Flâneurs) è un romanzo ironico e divertente, che parla di donne, matrimonio, amore e amicizia con leggerezza e al contempo con profondità filosofica; un romanzo che parla della capacità di trovare soluzioni molto più a portata di mano di quanto tante volte si possa credere e renderle un punto di forza e svolta.

Emma Saponaro è nata e vive a Roma. Laureata in pedagogia ed esperta nelle tematiche dell’adozione, ha tenuto cicli di lezioni sul tema. È stata coordinatrice del Comitato di redazione della rivista semestrale Famiglia e Minori, per la quale ha pubblicato articoli a carattere psico-giuridico sulle tematiche legate all’adozione, all’abbandono e sulle violenze sulle donne.

È stata ideatrice, organizzatrice e curatrice, insieme alla scrittrice Diana Sganappa, del progetto benefico Parole di Pane conclusosi con la pubblicazione di due antologie omonime (Farnesi Editore, 2013; Giulio Perrone Editore, 2014). Il progetto ha anche ottenuto la medaglia del Presidente della Repubblica.

I suoi racconti sono stati pubblicati su riviste online e in diverse antologie.

Ha debuttato nella narrativa con il romanzo Come il profumo (Castelvecchi, 2017). Se devo essere una mela è il suo nuovo romanzo (Les Flâneurs, 2022).

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