Due libri hanno ispirato Gennaro Marco Duello per la stesura del suo romanzo d’esordio Un male purissimo: Dalle rovine di Luciano Funetta (Tunuè, 2015) e Cronache Maritali di Marcel Jouhandeau (Adelphi, 1999).

Dalle rovine è un romanzo capace di mettere il lettore davanti alle sue paure più profonde e soprattutto a davanti ciò con cui non si vorrebbe mai, o quasi, avere a che fare: sé stessi.

Cronache Maritali invece è un j’accuse sul matrimonio, spesso istituto in cui non si riesce a trovare soccorso, sostegno, amicizia, solidarietà, collaborazione e complicità.

Duello costruisce un romanzo che va proprio in queste due direzioni narrative, la sua è una lunga escursione horrodeporica in cui i personaggi, Antonio Luongo, Marzio Figurato ed Enzo Sandomenico, sono costretti loro malgrado a dover compiere un viaggio interiore per chiudere delle vicende rimaste irrisolte, e che, nel matrimonio, escluso Enzo, non danno né ricevono tutte quelle caratteristiche che rendono una relazione solida.

Antonio è un operaio notturno, un violento con la moglie, un padre padrone con le figlie, che per arrotondare recupera “crediti” per un ricattatore; Marzio ha un’agenzia di comunicazione, una moglie medico con cui cerca da anni di avere un figlio e una dipendenza dal sesso. L’unico a singhiozzare nel ricordo degli altri protagonisti e a smarginare nel racconto è Enzo, che dopo una particolare esperienza adolescenziale vissuta con Antonio, si ritrova a essere allontanato dall’amico stesso che gli intima di non farsi rivedere mai più. Le vite di Antonio, Marzio ed Enzo Sandomenico, dopo l’adolescenza, seguono balistiche diverse, ma per un concatenarsi di fatti si rincontrano per trovare finalmente una sintesi dagli esiti non scontati.

Tra segreti, non detti e colpi di scena mai banali, lungo tutto il percorso narrativo, Duello lascia collidere le esistenze dei tre dando vita a un noir in cui crimini e omicidi non hanno bisogno di uomini di legge per essere risolti. La resa dei conti è peer to peer.

L’autore con grande bravura mantiene una tensione uniforme inframmezzata da spike inattesi e ben distribuiti che rendono la lettura coinvolgente. Una menzione particolare alla Napoli sullo sfondo, che il lettore attraversa tra vicoli, stradine e il centro direzionale di Kenzō Tange dove assume una bidimensionalità tra la città visibile, solare, popolata e la parte sotterranea, i parcheggi dove l’oscurità nasconde e sublima il male purissimo. Siamo lontanissimi dall’oleografia noir camorristica, il male è aria, polvere sottile. Lo si respira.

Un male purissimo è un romanzo sul passato che si ripresenta a sorpresa per mescolare le carte come l’azzardo. Tutti i personaggi non controllano gli impulsi, hanno devianze comportamentali, umori disforici. Un male purissimo è un romanzo sulla crisi della mascolinità tossica nelle sue pieghe e sfaccettature più profonde, tra sedimentazione culturale e vacillamenti sessuali; il femminile nel suo essere bistrattato e abusato mantiene una forza, una preponderanza grazie al femminismo mai ostentato che traspare dalla sensibilità delle parole dell’autore.

La lingua di Duello è contemporanea, cruda, ematica; non ridonda né si autocelebra, e nella misura sottrattiva trova un’equilibrata compiutezza che rende la lettura solida, credibile e coinvolgente.

Accanto alla copertina del libro l’autore Gennaro Marco Duello ritratto dal fotografo Pasquale Cuorvo.

L'autore

Gennaro Marco Duello è nato nel 1983. Vive tra Napoli e Francavilla al Mare. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa. È un giornalista professionista. Lavora a Fanpage.it dal 2011 e si occupa di spettacoli e cultura.

Nel 2022 è uscito il suo primo romanzo: Un male purissimo (Rogiosi Editore, 2022). Un suo racconto, Bellaria, è apparso su Kairos Rivista nel numero di gennaio 2023. A Pasqua di quest’anno uscirà California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi Editore), opera di prosa, cronaca e musica scritto con Gianluca Albrizio.