rotate-mobile
Cronaca Monteroni di Lecce

Clan Caracciolo-Montenegro, i presunti boss chiedono l’abbreviato

E’ iniziata oggi l’udienza preliminare nata dall’inchiesta “Battleship” nei riguardi di 32 imputati: in 24 hanno presentato istanza di rito alternativo. La decisione, a febbraio

MONTERONI - Si è aperta in mattinata nell’aula bunker del carcere di “Borgo San Nicola”, l’udienza preliminare all’associazione “Caracciolo-Montenegro”, ritenuta una costola secessionista dello storico clan della Scu Tornese di Monteroni e attiva, negli anni 2014 e 2015, nella stessa Monteroni, Leverano, Copertino e Porto Cesareo.  Sono 31 gli imputati per i quali il procuratore Guglielmo Cataldi ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio, 24 dei quali hanno chiesto al giudice Simona Panzera di essere giudicati in  abbreviato, sette non hanno presentato istanza di rito alternativo e uno la formalizzerà nella prossima udienza, fissata per il 25 febbraio.

In particolare, ha chiesto l’abbreviato condizionato la coppia ritenuta a capo del sodalizio criminale impegnato nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti, ma anche in estorsioni, rapine, furti e minacce aggravate dall’uso delle armi, venuto allo scoperto con l’operazione “Battleship” dei finanzieri del Gico. Stiamo parlando di Alessandro Caracciolo, 57 anni, e della moglie Maria Antonietta Montenegro, di 50, residenti a Monteroni di Lecce.

La stessa scelta è stata fatta anche da: Mirko Burroni, 36, di San Cesario di Lecce; Angelo Cosimo Calcagnile, 44, leveranese (domiciliato a Porto Cesareo); Piergiorgio De Donno, 33, di Porto Cesareo; Alessandro Francesco Iacono, 36 anni di Leverano; Cristian Nestola, 34, di Leverano.

Hanno invece chiesto l’abbreviato secco: Simona Caracciolo, 28 anni, di Monteroni; Salvatore Conte, 52, di Leverano; Antonio Cordella, 33, di Leverano; Andrea Quarta, 37, di Leverano; Massimiliano Lorenzo, 43, di Monteroni di Lecce; Michele Antonio Ricchello, 44, di Alliste; Andrea Ricchello, 32, di Monteroni di Lecce; Andrea Carlino, 32, di  Racale;  Loris Pasquale Casarano, 45 anni, di Taviano; Stefano De Leo, 44, di Monteroni di Lecce; Ivan Mario Greco, 32, di Alliste; Bruno Guida, 43, di Leverano; Simone Mazzotta, 44, di Monteroni di Lecce;  Roxhers Nebiu (conosciuto come “Roger”), 27, albanese residente a Melissano; Andrea Quarta, 42, di Monteroni di Lecce; Cristian Raganato, 24 anni, di Copertino; Carlo Squittino, 48, di Castro.

Altin Shehaj, 40enne, di origini albanesi ma residente a Melissano, chiederà di essere giudicato in abbreviato nella prossima udienza, che per gli altri, potrebbe concludersi col rinvio a giudizio o con un proscioglimento (non avendo presentato alcuna istanza). Stiamo parlando di: Erika Caracciolo, 30 anni, di Copertino; Emanuel Centonze, 22enne di Monteroni di Lecce; Silvano De Leone, 56enne di Racale; Maria Lucia Maniglia, 54enne di Monteroni di Lecce; Lorenzo Nuti, 34enne di Lecce; Giovanna Perrone, 56enne di Lecce; Luigi Reho, 61enne di Matino.

A difendere gli imputati, gli avvocati: Stefano Stefanelli Rita Ciccarese, Raffaele Pesce, Ladislao Massari, Alberto Ferro, Angelo Daniele Vetrugno, Cosimo D’Agostino, Giuseppe Romano, Massimo Bellini, Carlo Martina, Francesco Fasano, Davide Spiri, Giuseppe Bonsegna, Stefano Pati, Giuseppe Presicce, Rocco Vincenti, Pantaleo Cannoletta, Salvatore Pinnetta, Luca Puce, Mario Coppola e Selene Mariano.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Clan Caracciolo-Montenegro, i presunti boss chiedono l’abbreviato

LeccePrima è in caricamento