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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Escort e tangenti, davanti al gup sfilano Sandro Frisullo e gli altri

E' iniziata oggi, dinanzi al gup del Tribunale di Bari, Alessandra Piliego, l'udienza preliminare che vede come imputati l'ex vicepresidente della giunta regionale pugliese e altre quattro persone, per associazione per delinquere

BARI – E’ iniziata oggi, dinanzi al gup del Tribunale di Bari, Alessandra Piliego, l'udienza preliminare che vede come imputati l'ex vicepresidente della giunta regionale pugliese, Sandro Frisullo, e altre quattro persone: gli imprenditori baresi Gianpaolo e Claudio Tarantini; Vincenzo Valente, ex direttore amministrativo dell'Asl di Lecce; e Antonio Montinaro, all'epoca dei fatti primario di neurochirurgia dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Si tratta di una delle inchieste sui presunti illeciti nella gestione della sanità pugliese. I cinque sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione, abuso d'ufficio, turbativa d'asta e millantato credito

Nell'ambito della stessa inchiesta nei confronti di Frisullo fu eseguita, il 18 marzo 2010, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.  Il successivo 8 aprile il tribunale del Riesame concesse all’esponente politico del Pd gli arresti domiciliari, protrattisi fino al 17 luglio 2010, data in cui tornò in libertà.

Nel corso dell’udienza la Regione Puglia si è costituita parte civile, mentre la difesa di Frisullo, rappresentata dagli avvocati Michele Laforgia e Fritz Massa, ha depositato agli atti l'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti del senatore Alberto Tedesco (all'epoca dei fatti contestati assessore regionale pugliese alla Sanità in quota Pd, anche lui coinvolto, insieme ad altre 40 persone, tra cui lo stesso Valente, in un'indagine sulla gestione della sanità in Puglia), in data 24 febbraio 2011. Secondo i legali di Frisullo, infatti - come illustrato in un'agenzia Ansa -, il quadro accusatorio di quell’inchiesta è antitetico rispetto a quella sfociata nell’udienza preliminare, con riferimento proprio al ruolo di alcune persone coinvolte in entrambi i fascicoli.

Anche l'accusa ha depositato nuovi atti, tra cui un verbale di Alessandro Mannarini, uno dei "tre moschettieri", come le cronache hanno ribattezzato il trio composto da Mannarini, Gianpaolo Tarantini e Massimiliano Verdoscia, già condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione per i coca party dell'estate 2008.

Secondo le indagini dei pubblici ministeri inquirenti, Ciro Angelillis ed Eugenia Pontassuglia, basate soprattutto sulle intercettazioni e sulle dichiarazioni rese durante alcuni interrogatori da Gianpaolo Tarantini, Frisullo avrebbe ricevuto dall'imprenditore barese incontri con giovani escort e denaro, il tutto in cambio di vantaggi per le società della famiglia Tarantini nell'aggiudicazione di appalti presso la Asl di Lecce. I fatti contestati si riferiscono agli anni 2007-2009. La Procura attribuisce il ruolo di promotori e organizzatori dell'intera struttura proprio a Gianpaolo Tarantini e Sandro Frisullo. Tarantini, secondo l'accusa, avrebbe versato a Frisullo 12mila euro al mese per undici mesi (da gennaio a novembre 2008).

In un’altra circostanza avrebbe ricevuto 50mila euro, oltre a costosi capi d'abbigliamento e buoni benzina. Secondo la Procura di Bari Tarantini avrebbe anche pagato le prestazioni sessuali delle escort Maria Teresa De Nicolò, Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone, oltre a fornirgli un'autovettura e un autista e il servizio di pulizia settimanale di un appartamento che Frisullo avrebbe utilizzato. L'udienza preliminare è stata aggiornata al 12 marzo prossimo. 

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