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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Melissano

Mercato della droga conteso all’origine di un omicidio: in dieci al banco degli imputati

Si aprirà a settembre il processo ai due presunti assassini del 22enne di Melissano Francesco Fasano, accusati anche di aver gestito la vendita di stupefacenti con altre otto persone, sei delle quali saranno giudicate in abbreviato

MELISSANO - Fu travolto sulla provinciale 206 che collega Ugento a Melissano.  Ma Francesco Fasano non fu vittima di un sinistro stradale. Era già morto al passaggio di quell’automobilista che nel buio non notò il suo corpo disteso al suolo. A togliergli la vita, a 22 anni appena compiuti, la notte di un anno fa, fu un colpo di pistola alla tempia. Il motivo? Era componente di una delle due bande rivali nella gestione del mercato locale degli stupefacenti. Questa la risposta degli inquirenti, il procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e dei sostituti Stefania Mininni e Maria Vallefuoco, impegnati nelle indagini con i carabinieri del Nucleo investigativo e della compagnia di Casarano. Gli stessi magistrati che oggi hanno ottenuto il rinvio a giudizio dal giudice Cinzia Vergine per i due uomini ritenuti assassini.

Sarà quindi il processo che si aprirà il 26 settembre davanti alla Corte d’Assise di Lecce a stabilire se è vero che ad occuparsi dell’eliminazione del 22enne furono Daniele Manni, 40 anni, di Casarano, e Angelo Rizzo, 28, di Melissano. Dal banco degli imputati, il primo dovrà rispondere anche di duplice tentato omicidio per quei colpi di arma da fuoco indirizzati, qualche giorno prima del delitto, alle auto dello stesso Fasano e di Pietro Bevilacqua, 33 anni, di Casarano. Attraverso gli avvocati Mario Ciardo e Francesca Conte, entrambi dovranno difendersi anche dall’accusa di aver fatto parte di un’associazione a delinquere impegnata nel traffico di droga.

Reato questo che tira in ballo altre otto persone: Bevilacqua, Biagio Manni, 51 anni, Luciano Manni, 67, il figlio Maicol Andrea, 28, Luca Piscopiello, 38, Luca Rimo, 37, Antonio Librando, 52 anni, di Melissano, e Gianni Vantaggiato, 49 anni, residente a Tonco (in provincia di Asti). Tutti, durante l’udienza preliminare terminata oggi, hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati in abbreviato, che si aprirà il 10 ottobre dinanzi al gup Cinzia Vergine, eccetto Librando e Luciano Manni, per i quali il processo si discuterà col rito ordinario.

A difenderli ci penseranno gli avvocati Francesco Fasano, Ladislao Massari, Antonio Savoia, Silvio Caroli, Biagio Palamà, Stefano Pati, Mario Coppola, Attilio Nassisi. In aula ci saranno anche i familiari della vittima che si sono costituiti parte civile con gli avvocati Luigi Corvaglia e Claudio Miggiano.

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