“Snodo” su spaccio di droga, armi e rapine, chiesti 25 anni di reclusione
E’ iniziato oggi con la requisitoria del pm il processo a 7 dei 23 imputati coinvolti nell’inchiesta che fece luce su un giro di spaccio di droga nel Nord Salento e armi, ma anche su un furto e due rapine
LECCE - Si è aperto oggi con la requisitoria del pubblico ministero Carmen Ruggiero il processo col rito abbreviato nei riguardi di 7 dei 23 imputati coinvolti nell’inchiesta "Snodo", che fece luce su un giro di spaccio di droga nel Nord Salento e armi, ma anche su un furto e due rapine.
La condanna maggiore a nove anni di reclusione, più 40mila euro di multa, è stata invocata per Antonio Caramuscio, 46, di Surbo, fratello del boss Salvatore (deceduto). Quanto alle altre richieste, sono state di: quattro anni e mezzo, più 24mila euro di multa, per Denis Ahmetovic, 25 anni, di Lecce; quattro anni, più 24mila euro di multa, per Senad Ahmetovic, 27, di Lecce; 1 anno e 4 mesi per Saverio Levanto, 43, di Galatina; 4 anni e 6 mesi per Riccardo Cozzella, 33enne; 2 anni per Vincenzo Cozzella, di 36, originari di Campi Salentina ma residenti a Trepuzzi; 8 anni, più 32mila euro di multa, per Azeddine Abida, marocchino di 54 anni residente a Lecce.
La sentenza sarà emessa il 25 maggio dal giudice Giulia Proto che quel giorno definirà anche le posizioni delle altre 16 persone coinvolte nello stesso procedimento: Giovanni De Mitri, 70 anni, di Lecce; Oliviero Bruno, detto “Alfredo”, 64 anni, di Surbo; Pantaleo Carratta, 32, di Lecce; Gianluca Colucci, 44, di Brindisi; Fabio De Luca, 37, di Brindisi; Alessandro De Giorgi, 29, di Brindisi; Ferdinando Donadeo, 68, di Lecce; Abbes Larroubi, marocchino di 39 anni residente a Galatina; Cosimo Lavino, 65, di Brindisi; Luigi Mangia, 57, di Galatina; Giovanni Manzari, 59, di Lecce; Luciano Pagano 45, di Brindisi; Francesco Palmieri, 51 anni, di Casamassima (comune in provincia di Bari); Giancarlo Sileno, detto “Carlo”, 62 anni, di Merine (frazione di Lizzanello); Antonio Villirillo, 52, residente a Crotone; Francesca De Dominicis, 51, di Lizzanello.
Sono questi i nomi finiti nella richiesta di rinvio a giudizio scaturita dalle indagini svolte dall’Antimafia insieme ai carabinieri del nucleo investigativo che consentirono di accertare numerose cessioni di droga (cocaina, hashish e marijuana), nel 2015, in alcuni casi, di notevoli quantità. Ma non solo. I militari riuscirono a risalire anche al responsabile di due violente rapine avvenute, l’una, il 5 novembre 2011, nella gioielleria “Arte Orafa”, a Nardò, da 200mila euro, l’altra, il 30 giugno del 2012, nella gioielleria “Mauro’s” a Castri di Lecce.
Entrambi i colpi sono attribuiti a Pagano, al quale è contestata anche la detenzione di droga e quella illegale di quattro armi (una calibro 9X21, una calibro 9 una 7X65 e una calibro 38 a “canna lunga”).
Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Stefano Stefanelli, Paride Marti, Benedetto Scippa, Carlo Martina, Elvia Belmonte, Loredana Pasca, Pietro Viola, Antonella Greco, Carlo Viva, Paolo Cantelmo, Roberto Stanislao, Giuseppe Russo, Vito Epifani, Salvatore Rollo, Antonio Savoia, Giuseppe Martino.