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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

“Snodo” su spaccio di stupefacenti e armi: inflitti 25 anni di reclusione

Emesso il verdetto per gli otto imputati che avevano scelto il rito abbreviato: 7 condanne e un’assoluzione. Rinviati a giudizio gli altri 15 finiti nello stesso procedimento

LECCE - Si è chiuso con sette condanne e un’assoluzione il processo col rito abbreviato nei riguardi degli imputati coinvolti nell’inchiesta "Snodo", che fece luce su un giro di spaccio di droga nel Nord Salento e armi, ma anche su un furto e due rapine.

La sentenza è stata emessa in mattinata dalla giudice Giulia Proto che ha inflitto: quattro anni, più 16mila euro di multa, ad Antonio Caramuscio, 46 anni, di Surbo, fratello del boss Salvatore (deceduto); cinque anni, più 26mila euro di multa, a Denis Ahmetovic, 25, di Lecce; tre anni e dieci mesi, più 18mila euro di multa, a Senad Ahmetovic, 27, di Lecce; 2 anni e 8 mesi, più 10mila euro di multa, a Riccardo Cozzella, 33enne, e 2 anni e mezzo, più 8mila euro di multa, a Vincenzo Cozzella, di 36, originari di Campi Salentina ma residenti a Trepuzzi; quattro anni e otto mesi, più 16mila euro di multa, per Azeddine Abida, marocchino di 54 anni residente a Lecce; due anni e 4 mesi, più 10mila euro di multa, per Giovanni De Mitri, 70 anni, di Lecce;

L’unica assoluzione è stata emessa nei riguardi di Saverio Levanto, 43enne, di Galatina - per il quale la pm Carmen Ruggiero aveva invocato un anno e 4 mesi di reclusione - che attraverso l’avvocato difensore Carlo Viva è riuscito a dimostrare l’estraneità alle accuse.

Quanto alle altre 15 persone coinvolte nello stesso procedimento, e che non avevano fatto richieste di rito speciale, sempre oggi la giudice Giulia Proto ha disposto il rinvio a giudizio.

Si tratta di: Oliviero Bruno, detto “Alfredo”, 64 anni, di Surbo; Pantaleo Carratta, 32, di Lecce; Gianluca Colucci, 44, di Brindisi; Fabio De Luca, 37, di Brindisi; Alessandro De Giorgi, 29, di Brindisi; Ferdinando Donadeo, 68, di Lecce; Abbes Larroubi, marocchino di 39 anni residente a Galatina; Cosimo Lavino, 65, di Brindisi; Luigi Mangia, 57, di Galatina; Giovanni Manzari, 59, di Lecce; Luciano Pagano 45, di Brindisi; Francesco Palmieri, 51 anni, di Casamassima (comune in provincia di Bari); Giancarlo Sileno, detto “Carlo”, 62 anni, di Merine (frazione di Lizzanello); Antonio Villirillo, 52, residente a Crotone; Francesca De Dominicis, 51, di Lizzanello.

Il processo per questi si aprirà il 1° giugno davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Lecce.

Sono questi i nomi finiti nella richiesta di rinvio a giudizio scaturita dalle indagini svolte dall’Antimafia insieme ai carabinieri del nucleo investigativo che consentirono di accertare numerose cessioni di droga (cocaina, hashish e marijuana), nel 2015, in alcuni casi, di notevoli quantità. Ma non solo. I militari riuscirono a risalire anche al responsabile di due violente rapine avvenute, l’una, il 5 novembre 2011, nella gioielleria “Arte Orafa”, a Nardò, da 200mila euro, l’altra, il 30 giugno del 2012, nella gioielleria “Mauro’s” a Castri di Lecce. 

Entrambi i colpi sono attribuiti a Pagano, al quale è contestata anche la detenzione di droga e quella illegale di quattro armi (una calibro 9X21, una calibro 9 una 7X65 e una calibro 38 a “canna lunga”).

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