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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

A Lecce uno... spicchio di Nobel per la Pace

Il prestigioso riconoscimento assegnato ax aequo ad Al Gore e all'Ipcc per gli studi sull'ambiente. La sede centrale italiana (il Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici) è a Lecce

Il Cmcc di Lecce, Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici, può annoverare la grande soddisfazione di aver ricevuto una… fettina di Nobel per la Pace. Proprio così. Una parte arriva idealmente anche nel Salento. Il Comitato norvegese per il Premio Nobel ha infatti assegnato ex aequo all'Ipcc (Intergovernmental panel on climate change, Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici) e all'ex vice presidente statunitense Al Gore l'ambitissimo riconoscimento assegnato per i propri meriti nella costruzione di un futuro di pace. Motivazione: l'Ipcc ha avuto un ruolo importante "nella costruzione e nella divulgazione di una maggiore conoscenza sui cambiamenti climatici antropogenici, e nel porre le basi per le misure che sono necessarie per contrastarli".

Istituito nel 1988 dalla Wmo (World meteorological organisation) e dallo United nations environment programme (Unep) per fornire ai politici una valutazione scientifica della letteratura tecnico-scientifica e socio-economica disponibile in materia di cambiamenti climatici, impatti, adattamento, mitigazione, il Comitato ha nel Cmcc, con sede a Lecce, la sua centrale operativa per l'Italia. Le attività sono coordinare dal dottor Sergio Castellari. Il Cmcc è una società consortile promossa dall'Università del Salento, dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e da altri partner che, in collaborazione con numerosi centri associati tra cui il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), l'Organizzazione mondiale della sanità, l'Istituto agronomico mediterraneo di Bari, si prefigge di approfondire le conoscenze nel campo della variabilità climatica, le sue cause e le sue conseguenze, attraverso lo sviluppo di simulazioni numeriche con modelli globali del Sistema terra e con modelli regionali. Il Cmcc usa direttamente queste simulazioni per effettuare studi dell'impatto dei cambiamenti climatici sull'economia, sull'agricoltura, sugli ecosistemi marini e terrestri, sulle zone costiere e sulla salute.

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