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Cronaca

Abusi e violenze nei confronti di due fratellini, definitiva la condanna a 11 anni per la madre

Diventa definitiva la condanna maturata nell'ambito di una triste storia di violenza, degrado, soprusi e infanzia violata ambientata a Uggiano la Chiesa. La Corte di Cassazione ha, infatti, confermato la condanna a 11 anni di reclusione, nei confronti della mamma delle piccole vittime. La donna si trova ora in carcere

LECCE – Diventa definitiva la condanna maturata nell’ambito di una triste storia di violenza, degrado, soprusi e infanzia violata ambientata a Uggiano la Chiesa, comune di poche migliaia di abitanti a una manciata di chilometri da Otranto. Una squallida vicenda di abusi sessuali consumati a danno di due giovani creature, per di più nel contesto familiare. A farne le spese due bambini che all’epoca dei fatti avevano meno di dieci anni. La Corte di Cassazione ha, infatti, confermato la condanna a 11 anni di reclusione, nei confronti della mamma delle piccole vittime.

I carabinieri della stazione di Martano oggi pomeriggio hanno arrestato la 46enne originaria di Giuggianello, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica di Lecce. La donna, deve scontare la pena residua di 10 anni, 8 mesi e 13 giorni di reclusione per il reato di violenza sessuale aggravata in concorso.

Le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Lecce, coordinati dalla sostituto procuratore della repubblica di Lecce, Carmen Ruggiero, portarono alla luce uno scenario davvero drammatico, con la mamma delle due piccole vittime che per mesi si sarebbe prostituita “in presenza dei minori, intimando loro di non uscire dalla stanza da letto e rimanere seduti sulle sedie per farli assistere”. La donna fu arrestata a maggio 2011 in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa gip del tribunale di Lecce, Carlo Cazzella. In manette finirono anche il suo ex convivente, e un ragazzo di 22 anni. Il 54enne avrebbe più volte abusato di uno dei due bimbi, “costringendolo a subire atti sessuali”, incurante del pianto disperato della piccola vittima che avrebbe vanamente cercato di sottrarsi alle violenze, ricevendo in cambio minacce e percosse. Il più giovane degli arrestati, invece, avrebbe abusato della sorellina, “costringendola a subire rapporti sessuali”. Gli episodi in questione si riferiscono al periodo tra il 2008 e il 2009. I tre erano accusati, in concorso tra loro, di violenza sessuale: i due uomini quali esecutori materiali degli abusi, la donna per non avere impedito le violenze, “pur avendone l’obbligo giuridico quale genitore”.

A dare avvio alle indagini, ad inizio del 2009, fu proprio il racconto delle piccole vittime nel corso di alcuni ascolti dinanzi a uno psicologo e a un assistente sociale nell’ambito di un procedimento dinanzi al Tribunale per i minorenni di Lecce, conclusosi con l’affidamento (divenuta poi adozione) dei due minori a una coppia. Raccapriccianti, a dir poco, le testimonianze dei due fratellini, che hanno raccontato nei dettagli le loro storie di ordinaria violenza subite proprio tra quelle mura in cui avrebbero dovuto sentirsi al sicuro. Racconti confermati anche il 10 gennaio 2010 in un ascolto protetto dinanzi al gip, presso il Cepam di Lecce, alla presenza di una psicologa che, tra l’altro, accertò l’assoluta attendibilità dei minori. I successivi riscontri investigativi operati dai militari dell’Arma, accertarono, anche attraverso numerose testimonianze, come la mamma dei due bimbi fosse da tempo dedita all’alcol ed esercitasse la prostituzione in casa. 

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