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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Campi Salentina

Abusi sessuali su minori Rom ripresi con telefonino, condannato in appello a 8 anni

Pena ridotta in appello per Bruno Damiano De Blasi, il 64enne di Campi Salentina accusato di aver abusato in più occasioni di alcuni minorenni di etnia Rom. In primo grado, l'uomo era stato condannato a 10 anni in abbreviato

 

LECCE – Pena ridotta in appello per Bruno Damiano De Blasi, il 64enne di Campi Salentina accusato di aver abusato in più occasioni di alcuni minorenni di etnia Rom. La condanna nei confronti dell’uomo, dieci anni in primo grado a seguito di giudizio con rito abbreviato, è stata ridotta a otto anni dai giudici della Corte d'appello.

Secondo l’ipotesi accusatoria per mesi, tra il 2008 e il 2009, il 64enne avrebbe adescato alcuni ragazzini che risiedevano nel campo sosta “Panareo”, situato lungo la strada che da Lecce conduce a Campi Salentina, conducendoli in luoghi isolati o presso la propria abitazione, con la promessa di ricevere piccole somme di denaro. L’uomo avrebbe dunque abusato dei minori, alternando palpeggiamenti a rapporti sessuali. Abusi che in alcuni casi sarebbero anche stati ripresi con un telefono cellulare.

La strana e continua presenza di Blasi nei pressi del Campo insospettì alcuni militari dell’Arma, che iniziarono così a svolgere indagini e accertamenti nei confronti dell’uomo, che nel novembre del 2009 fu sorpreso dai carabinieri mentre, con ogni probabilità, si apprestava ad appartarsi nella sua auto insieme ad un ragazzino Rom. Fondamentali per l’accusa, oltre alle immagini e i pedinamenti, si sono rivelate le dichiarazioni rese DE BLASI-2dalle presunte vittime in sede di incidente probatorio. In tale circostanza, infatti, i minori hanno confermato le violenze fornendo dettagli e circostanze ben precise. Blasi, invece, ha sempre respinto ogni accusa, dichiarando di essersi limitato a intraprendere normali frequentazioni con i giovani Rom, che avrebbe anche aiutato in alcune occasioni.

De Blasi era stato scarcerato a magio scorso per decorrenza dei termini di custodia. La sentenza nei confronti di De Blasi, infatti, assistito dall’avvocato Michele Palazzo, era stata pronunciata il 25 febbraio del 2010, ma il gup non aveva depositato le motivazioni della sentenza. Per questo lo scorso 25 maggio, a distanza di un anno e novanta giorni, la misura cautelare ha perso efficacia, consentendo così alla difesa, come previsto e sancito dalla legge, di presentare istanza di scarcerazione. Un’istanza cui la stessa accusa non aveva opposto parere negativo. Il gup, pertanto, non aveva potuto fare altro che concedere, a pieno titolo, la libertà a De Blasi. 

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