Abusi sessuali su otto pazienti, chiesto il processo per un medico
Sarà discussa il prossimo 5 maggio la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura nei riguardi di Sergio Cosi, l’ortopedico 66enne di Tricase, ai domiciliari dallo scorso novembre
TRICASE - Dopo la chiusura delle indagini preliminari, ora c’è la richiesta di rinvio a giudizio nei riguardi di Sergio Cosi, l’ortopedico 66enne originario di Tricase, ai domiciliari dallo scorso novembre con l’accusa di aver abusato di alcune pazienti, in una clinica a Casarano e nell’ospedale di Tricase.
L’istanza avanzata dalla pubblico ministero Erika Masetti, titolare dell’inchiesta, sarà discussa il prossimo 5 maggio davanti alla giudice Giulia Proto e in questa circostanza le otto donne, individuate come persone offese potranno costituirsi parte civile con i loro avvocati (Attilio De Marco, Salvatore Abate, Alvaro Storella, David Alemanno, Luca Puce, Elisa Cappello, Mauro Marzano).
A riscontrare gli abusi, avvenuti tra il gennaio e il settembre del 2021, furono i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Casarano, che dopo aver ricevuto la denuncia di una delle malcapitate, piazzarono microspie nello studio del professionista. Questi in un caso, si sarebbe reso responsabile anche di lesioni personali aggravate, perché proprio a causa delle manipolazioni, avrebbe procurato a una delle pazienti una cervicalgia con prognosi di sette giorni.
Nell’inchiesta c’è il racconto di una 50enne di Casarano: riferì che il 66enne durante una visita di controllo per problemi alla schiena, l’avrebbe fatta adagiare sul lettino e, dopo averle praticato alcuni massaggi sulla zona dolorante, le avrebbe fatto respirare una sostanza nebulizzante, in seguito alla quale avrebbe subito atti sessuali, senza riuscire a reagire.
Alla fine, avrebbe trovato la forza di opporsi e, trovando come scusa il fatto che il marito la stesse aspettando fuori da troppo tempo, sarebbe andata via di corsa, senza neppure ritirare la ricevuta di pagamento. Stando sempre alle dichiarazioni della donna, questa non avrebbe riferito nulla al coniuge, ma sconvolta si sarebbe confidata con una vicina di casa che l'avrebbe convinta a rivolgersi alle forze dell’ordine, attraverso l’avvocato Attilio De Marco.
Finora il medico, assistito dagli avvocati Luigi Covella e Stefano Bortone, non ha mai avanzato istanza di revoca o attenuazione della misura cautelare ai domiciliari disposta dalla gip Laura Liguori.