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Cronaca

Abuso d'ufficio e frode nella gestione dei rifiuti: intervenuta la prescrizione

Il giudice Stefano Sernia ha decretato il non luogo a procedere. Imputati erano l'ex presidente dell'Ato Lecce 2, Silvano Macculi, il direttore tecnico e un imprenditore

LECCE - I giudici della prima sezione penale del Tribunale di Lecce (presidente Stefano Sernia, relatrice Alessandra Sermarini) hanno decretato il non luogo a procedere, per intervenuta prescrizione, nei confronti di Silvano Macculi, 53enne di Botrugno, Fernando Bonocuore, 54enne originario di Giurdignano, e Fabio Walter Perrone, nato a Galatina e residente a Gallipoli.

Ai primi, nelle qualità rispettivamente di presidente del Consorzio Ato Le 2 e di responsabile tecnico in materie di rifiuti, era contestato l’abuso di ufficio per non aver adottato nessuna procedura di evidenza pubblica, neppure in forma semplificata, e proceduto all'affidamento diretto di alcuni servizi, come la prima lavorazione, lo stoccaggio, lo smaltimento dei rifiuti a diverse aziende, tra cui quella di Perrone.

Quest’ultimo, nelle vesti gestore e amministratore di fatto della società Tecnoecologia srl di Galatina, era accusato, di frode nelle pubbliche forniture e truffa per aver effettuato attività di gestione non autorizzata di rifiuti. Sostanzialmente, secondo gli esiti investigativi, avrebbe organizzato un sistema collaudato per accorpare alla frazione prodotta dalla propria azienda quella qualitativamente migliore che era intanto conferita dai 21 comuni dell’Aro Lecce 6, e immettere allo stesso tempo lo scarto della selezione dei rifiuti ritirati in proprio nel quantitativo multi materiale dell’Aro, al fine di riequilibrare la differenza di peso.

Così facendo, era questa l’accusa sostenuta dal sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone per la quale era stata avanzata il 13 novembre del 2014 la richiesta di rinvio a giudizio, il 56enne avrebbe procurato un sostanziale danno patrimoniale all’Ato Lecce 2 e un vantaggio economico per la propria azienda. E' stato lo magistrato  sollecitare poi il non luogo a procedere per la prescrizione dei reati attributi. I giudici hanno anche disposto la restituzione di quanto sequestrato, nel corso delle indagini, alla Tecnoecologia, indicando che dovrà provvedere allo smaltimento dei rifiui giacenti, come dalle leggi vigenti. Gli imputati erano difesi da Luigi Covella e Giuseppe Bonsegna.

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