Si accende il semaforo al bar Rosso e Nero, ma è una prova. Code e caos

LECCE – Si è concluso alle 11, nel tripudio degli automobilisti in coda in tre direzioni, l’esperimento di accensione degli impianti semaforici all’incrocio che a Lecce tutti conoscono come quello del bar Rosso e Nero, alla confluenza di viale Gallipoli e viale dell’Università. Una pattuglia di agenti di polizia locale ha presidiato la zona, mentre personale dell’ufficio Mobilità ha preso nota dell’andamento dei flussi di traffico. Dati sui quali si studieranno le mosse successive con l’obiettivo di risolvere una delle grandi incompiute del capoluogo salentino.

A prima vista non si può dire che sia andata in maniera soddisfacente, ma, si sa, le abitudini automobilistiche dei leccesi sono pessime. Resta il fatto che prima dello spegnimento, cioè nel pieno della mattinata, le code erano quelle tipiche degli orari di punta: una fila ininterrotta di auto si snodava da via Lequile fino a Porta Rudiae. Subito dopo, invece, lo scorrimento dei veicoli si è normalizzato in una decina di minuti. La novità, questo è certo, ha colto di sorpresa più di qualcuno: proprio pochi minuti prima dello stop alla prova, un anziano che viaggiava a bordo di uno scooter è finito per terra, per fortuna senza particolari conseguenze.

Dal punto di vista della mobilità, l’incrocio in questione è storicamente uno dei principali nervi scoperto della città: punto di accesso al centro cittadino dalla zona sud-occidentale dell’hinterland (San Cesario di Lecce, Monteroni di Lecce, Lequile, San Pietro in Lama) oltre che da una periferia che non si può considerare residuale, insieme alla rotatoria di viale Otranto (questura), è uno snodo fondamentale del traffico in entrata. Il ritardo nell’attivazione degli impianti semaforici, nonostante un’installazione oramai datata, è la prova evidente di una questione più complessiva e che riguarda le direttrici di ingresso a Lecce.