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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Porto Cesareo

"Accessi liberi in spiaggia chiusi ai bagnanti": Trevisi invia segnalazione

Per il consigliere del M5s, modificata la conformazione di dune e arenili vicino all'approdo di Torre Chianca

PORTO CESAREO – La spiaggia è mia e la gestisco io. In realtà, si tratta (ovviamente) di tratti aperti al pubblico che però, secondo il capogruppo del Movimento 5 stelle al Consiglio regionale, Antonio Trevisi, qualcuno sta cercando di chiudere per evitare l’accesso libero. Tanto da aver ha segnalato la questione alla polizia locale di Porto Cesareo, dove questa pratica, peraltro, sarebbe stata già accertata in passato.

A causa di questi presunti abusi, sarebbe stata modificata la conformazione di dune e arenili nelle vicinanze dell’approdo di Torre Chianca. Con buona pace dei poveri bagnanti.  E soprattutto della natura.

“Ho inviato – dichiara Antonio Trevisi - un’istanza di verifica per competenza affinché venga effettuato un sopralluogo e verificato lo stato attuale dei luoghi ed eventuali modifiche non consentite dalla legge”. “Il beneficio di tali abusi – aggiunge Trevisi, che allega anche documentazione fotografica -- sembrerebbe essere a vantaggio di alcune case private con affaccio sulla spiaggia che di fatto potrebbero avere una spiaggia meno utilizzata di fronte alle loro abitazioni”.

foto staccionata-2Non si tratterebbe di un caso isolato, peraltro, secondo il consigliere pentastellato. Anche lo scorso anno, infatti, ricorda come sarebbe stato impedito l’accesso a un altro passaggio localizzato tra il parcheggio delle auto adiacente al Lido Tabù e la spiaggia. In quel caso, oltre ad essere stata creata una duna molto alta, era stata posta una staccionata con un cartello: “Vietato passare la duna”.

“Difendere gli splendidi arenili del Salento – conclude Trevisi - è un impegno che tutti i cittadini devono perseguire denunciando, come in questo caso, alle autorità competenti eventuali abusi che possono devastare le nostre coste, fra le più belle d’Italia”.

“La coscienza civile di tutti, dalle istituzioni locali a quelle decentrate, implica un impegno serio affinché gli atti di abusivismo sulle coste non avvengano più, al di là purtroppo, degli enormi danni fatti nel passato, nonché di interessi privati che non possono più sormontare l’interesse collettivo di fruire delle bellezze naturalistiche del territorio, patrimonio di tutti i cittadini”.

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