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Cronaca Squinzano

Accoltellamento: fermato Milito, l'uomo indicato da Luca Greco

Salvatore Milito, 40enne di Squinzano, è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri. Si tratta dell'uomo indicato da Luca Greco come quello che avrebbe assalito sia lui, sia Marino Manca, nel pomeriggio di sabato 8 settembre

 

SQUINZANO – Ad un carabiniere non sarebbe sfuggita la presenza, solo per pochi secondi, di quello ritenuto oggi dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, l’autore dell’accoltellamento di Luca Greco. Salvatore Milito, 40 anni, nativo di Campi Salentina, ma residente a  Squinzano, dopo avere ferito Greco, sarebbe stato visto sfrecciare, in sella alla sua Kawasaki, proprio da un militare, nei pressi dell’abitazione della vittima. Il militare era lì con i colleghi per il sopralluogo, appena dopo il ferimento, e per l’avvio delle indagini. Un fugace sopralluogo che, secondo gli investigatori, avrebbe pensato di fare per rendersi conto se Greco fosse morto, oppure no.

Milito è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo di Lecce alla periferia di Brindisi. Questa mattina, intorno alle 6, è stato buttato giù dal letto mentre dormiva in un’abitazione di campagna, località Restinco. I carabinieri avevano in mano l’ordinanza di arresto emessa dal gip del Tribunale di Lecce Anna Lisa De Benedittis. I dettagli dell’operazione sono stati resi noti nell’ambito di una conferenza stampa tenuta presso il comando dei carabinieri dal comandante provinciale, il colonnello Maurizio Ferla, dal capitano Biagio Marro del nucleo investigativo di Lecce, dai magistrati Antonio Capoccia e Antonio De Donno.

Ma a peggiorare la posizione di Salvatore Milito, non solo la testimonianza della vittima, che conosceva il suo aggressore, la presenza di quest’ultimo, poco dopo il ferimento, sulla moto di grossa cilindrata vicino la casa di Greco, ma armi, munizioni, passamontagna e quant’altro rivenuti dai carabinieri nel corso della perquisizione a Restinco.

Le indagini sono iniziate subito, sul luogo del delitto nell’abitazione di Greco, fra Trepuzzi e Squinzano. Ruolo centrale l’hanno avuto i carabinieri della scientifica: gli inquirenti hanno avuto subito elementi per evidenziare la via di fuga dei malviventi a bordo di una moto di grossa cilindrata, e che era stata utilizzata come “ariete” per sfondare la rete di recinzione dell’abitazione del Greco. Sul luogo, infatti, gli uomini della scientifica hanno rinvenuto reperti ritenuti importanti ai fini dell’inchiesta, frammenti di carenatura e l’impronta del pneumatico della moto. E così, si sono concentrate le indagini su Milito: gli investigatori hanno avuto la conferma che quei pezzi di carenatura coincidevano proprio con la Kawasaki dell’uomo. Questa circostanza ha trovato poi riscontro nelle dichiarazioni delle vittime, che hanno confermato sostanzialmente la presenza di Milito sulla scena dell’accoltellamento.

Sulla scorta di questi elementi la Direzione distrettuale antimafia di Lecce ha chiesto e ha ottenuto un provvedimento di custodia cautelare nei confronti del presunto aggressore. Durante la perquisizione i carabinieri hanno rinvenuto, sotto un divano, un fucile a canne mozze, calibro 12, con matricola abrasa. Poi, sempre nell’abitazione di Restinco, due cartucce per pistola calibro 9 corto; altro munizionamento calibro 12; un passamontagna; un coltello a scatto; un paio di guanti; 4,4 grammi di marijuana e  una dose di hashish; 800 euro in banconote di vario taglio; una carta di identità falsa ed una serie di elementi ora al vaglio degli investigatori che vogliono capire se tutto il materiale rinvenuto è legato ad altre azioni criminali.

Gli investigatori tendono però a non confermare, non avendo elementi a disposizione, che le fucilate sulla saracinesca dell'officina di Greco siano opera dei suoi aggressori, così come i fatti di cronaca avvenuti negli ultimi tempi tra Squinzano e Trepuzzi possano avere legame nella lotta per la supremazia del territorio tra organizzazioni mafiose.

E così, a detta dello stesso Greco, che in questo modo ha già scagionato dal tentato omicidio un altro squinzanese, Marino Manca, sarebbe stato proprio Milito l'uomo che nel pomeriggio di sabato 8 settembre avrebbe cercato di ucciderlo, usando prima una pistola, inceppatasi, poi un'arma da taglio.

Marino Manca e Luca Greco erano stati arrestati nelle ore successive al ferimento del secondo. Sono tornati in libertà il 18 settembre. Manca era l'uomo che, fino a quel momento, era stato accusato di aver accoltellato proprio Greco, nel pomeriggio di sabato 8 settembre, nell'abitazione di contrada Carli. Ma è stato scarcerato per assenza di indizi sufficienti.

Greco, a sua volta, dopo il ferimento, era stato arrestato per il possesso di 40 grammi di cocaina, droga trovata durante la perquisizione nella villa. Ma, anche in quel caso, è venuta a mancare la certezza che la sostanza stupefacente potesse essere sua o di Manca.

Marino Manca, nel corso del suo interrogatorio di garanzia, aveva sottolineato di essere amico della famiglia Greco (in particolare del fratello della vittima, Marco), ed aveva attribuito l'aggressione a due persone, non meglio identificate. Più dettagliato era stato invece Luca Greco, che aveva anche fatto il nome di uno dei presunti assalitori: Salvatore Milito, personaggio peraltro noto alle forze dell'ordine, per precedenti legati al mondo dello spaccio di stupefacenti.

Secondo Greco, questi avrebbe avuto intenzione di uccidere Manca e probabilmente stessa sorte sarebbe toccata anche a lui. Milito si sarebbe presentato davanti alla sua abitazione, con il pretesto di presentargli un amico (indicato nell'interrogatorio solo come "Gianluca", persona a lui sconosciuta) per l'acquisto di una moto. Greco non avrebbe avuto le chiavi della moto, che, sempre a suo dire, sarebbe stata nella disponibilità di Manca e di suo fratello Marco. Proprio per questo motivo, l'aggressore avrebbe telefonato a Manca, convocandolo sul posto.

Ma, al suo arrivo, la situazione avrebbe assunto una piega inattesa. Secondo Luca Greco, Milito avrebbe estratto una pistola, cercando di colpire Manca, ma invano, perché l'arma si sarebbe inceppata, permettendo a questi di fuggire. Più sfortunato sarebbe stato Greco, intrappolato in casa e impossibilitato a fuggire: dato che la pistola si sarebbe inceppata anche una volta puntata contro di lui, sarebbe stato aggredito con un coltello, estratto da un borsello, da cui - sempre stando al racconto fornito agli inquirenti - sarebbe caduta anche la droga. Per le ferite riportate, il 40enne di Squinzano è stato anche operato a un polmone, nel reparto di chirurgia toracica dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce.

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