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Cronaca

Accolto il ricorso in appello, dopo un anno e mezzo può riabbracciare il figlio

Ieri la Corte d’Appello di Lecce (sezione per i minorenni) ha accolto il riscorso proposto da una giovane madre cui, circa un anno mezzo fa, era stato sottratto il figlio. Il giudice d’appello ha ribaltato un provvedimento del Tribunale per i Minorenni

LECCE – Ieri la Corte d’Appello di Lecce (sezione per i minorenni) ha accolto il riscorso proposto da una giovane madre cui, circa un anno mezzo fa, era stato sottratto il figlio. Il giudice d’appello ha ribaltato un provvedimento del Tribunale per i Minorenni che aveva disposto l’ingiusto allontanamento dalla madre del piccolo. La giovane madre leccese nello scorso marzo si è vista strappare il bambino per essere dato in affido.

“Nel nostro Paese, oltre trentamila minori vengono allontanati dai propri genitori e collocati in strutture, molto spesso senza un giustificato motivo – commenta l’avvocato Carmela Di Mattia del Foro di Lecce, che ha assistito la giovane madre –. “Nella maggior parte dei casi – spiega il legale –, infatti, l’allontanamento dai genitori è deciso non per cause oggettive e gravi, quali abusi e maltrattamenti, ma per mere valutazioni soggettive circa la capacità o meno dei genitori di crescere i figli o, peggio ancora, è determinato dalle precarie condizioni economiche della famiglia di origine. Tutte situazioni che, pertanto, ben potrebbero essere risolte mediante la concessione di sussidi economici e ausili psicologici in favore dei genitori”.

Le Istituzioni  - conclude l’avvocato Di Mattia – scelgono la strada delle case famiglia che, oltre a creare al minore un trauma irreparabile, costa in media 100,00 euro al giorno al Comune di residenza del bambino. Senza parlare poi dell’aspetto più grave, le conseguenze psicologiche che rimarranno su questa madre e su questo bambino. Valuteremo le condizioni per richiedere un risarcimento danni, che in ogni caso non potrà mai ripagare di un danno così grave e permanente”. 

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