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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Galatone

Accusato di essere un malato “immaginario”: assolto un finanziere

Il maresciallo, minacciato dalla criminalità organizzata, lasciò Galatone più di vent’anni fa, per trasferirsi nel nord d’Italia e ritrovarsi sotto inchiesta per truffa militare e simulazione di infermità

VERONA/GALATONE - Si era trasferito nel nord d’Italia, più di vent’anni fa, a seguito delle gravi minacce subite dalla criminalità organizzata locale, per poi ritrovarsi al banco degli imputati con l’accusa di aver simulato per tre anni (dal maggio del 2018 al novembre del 2020) varie patologie, presentando certificati medici falsi per giustificare l’assenza dal posto di lavoro e ricevere comunque lo stipendio. 
Ma le accuse non hanno retto nel processo e D. D., 59enne di Galatone, maresciallo aiutante della Guardia di Finanza in servizio presso la compagnia di Portogruaro (Venezia), è stato così assolto con formula piena. 
La sentenza è stata emessa ieri dal tribunale militare di Verona, che ha accolto le argomentazioni della difesa, rappresentata dall’avvocato Antonio La Scala. 
Il legale aveva evidenziato come la vicenda giudiziaria, durata oltre tre anni con l'impiego di numeroso personale della guardia di finanza veneta e relativo utilizzo di risorse economiche per svolgere le indagini, avrebbe potuto essere facilmente risolta con la semplice analisi della ingente documentazione medica in possesso degli stessi militari, alla luce anche del fatto che l’imputato aveva ottenuto la causa di servizio per tali patologie. 
Insomma, secondo la tesi difensiva, queste malattie (cervicalgia acuta, vertigini, blocco lombare cervicale, poliartralgie) non erano state simulate, ma erano veritiere e oggettivamente documentate, mentre l'attività di pedinamento e le analisi sui tabulati telefonici e sui conti correnti avevano prodotto soltanto dati che attestavano una vita ordinaria da parte del militare.
A conclusioni opposte era invece giunto il pm che, al termine della requisitoria, aveva invocato tre anni di reclusione.  
Ma il tribunale, come anticipato, ha chiuso la vicenda ritenendo che “il fatto non sussiste”.

Della questione era stata investita anche la giustizia amministrativa, con esito altrettanto favorevole per il finanziere che in quella sede era stato assistito dall'avvocato Manlio Davide Mario Ferrario.


 

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