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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Acquisti in pieno lockdown con buoni spesa contraffatti, arriva una condanna

E’ di due anni, col beneficio della pena sospesa, la condanna inflitta a Claudio Reho, 46enne di Matino, accusato di aver utilizzato ticket fasulli, uguali a quelli rilasciati dal Comune di Lecce per aiutare famiglie bisognose

LECCE - Arriva il verdetto per uno dei tre uomini accusati di aver acquistato generi alimentari con buoni spesa contraffatti che riproducevano quelli erogati dal Comune di Lecce per aiutare le famiglie bisognose messe in ginocchio dal lockdown. E’ di due anni, col beneficio della pena sospesa, più una multa di 800 euro, la condanna inflitta dal giudice Sergio Tosi, a Claudio Reho, 46enne di Matino. La sentenza ha imposto anche all’imputato (difeso dall’avvocato Raffaele Benfatto) il risarcimento del danno a due parti civili per complessivi 1.890 euro.

Saranno invece giudicati col rito ordinario (non avendo fatto richiesta di riti alternativi), le altre due persone coivolte nello stesso procedimento: Savio Attanasio, di 42 anni, e Giuseppe Bolognese, di 49, entrambi di Lecce (assistiti dagli avvocati Mario Fazzini e Ivan Feola).

Tra i reati contestati c’erano ricettazione, truffa, sostituzione di persona, e quello di falsificazione di carte di credito riqualificato in quello (meno grave) di contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione o certificazione.

Stando alle indagini ,avviate dagli agenti della squadra mobile a seguito della denuncia sporta da alcuni negozianti, nel maggio del 2020, il gruppetto, insieme ad altri individui (non identificati), avrebbe utilizzato ticket fasulli dal valore ciascuno di dieci euro per fare spese in diversi esercizi commerciali a Lecce, per un totale di oltre cinquemila euro, utilizzando l’identità di altre persone. Durante le perquisizioni, infatti, oltre ad altri buoni contraffatti, fu rinvenuta anche la carta d’identità di un uomo, di cui era stata denunciata la scomparsa.

Bolognese risponderà anche dell’accusa di detenzione abusiva di armi, perché nel suo ufficio gli agenti trovarono cinque proiettili di pistola calibro 6.35 mai denunciati.

Diversi gli episodi accertati dagli inquirenti: il 7 maggio, sarebbero stati impiegati 14 buoni contraffatti presso il supermercato “Pam Express” di via Argento; l’8 maggio, 40 nell’“Md” di via Moricino, 10 in quello di via Merine, e altri 30 nell’“Md”, di via Cudazzo; il 9 maggio, 29 ticket nell’“Eurospin” di viale Rossini, altri 32 in quello di viale Aldo Moro e 28, nell’Eurospin di via Lequile; il 9 maggio, nel “Demar” in viale Aldo Moro sarebbero stati impiegati 15 buoni; l’11 maggio nell’“Eurospin” di via Pozzuolo, 18 buoni e altri 9 presso il supermercato “Eurospin” di via Moricino e 18 nel “Conad ex Ipermac” di viale Japigia.

Ma non finisce qui. Sempre nel mese di maggio, in diverse occasioni, sarebbero stati utilizzati: 77 buoni contraffatti nel supermercato “Pam Express” in via Argento; 17 nell’“Ipermac” di piazzale Sondrio e 63 in quello di viale della Libertà; 46, presso il supermercato “Conad” di piazzale Rudiae; 65 nel “Lidl” di viale della Repubblica.

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