LECCE - Per svolgere l’attività di spaccio, avrebbe utilizzato un’abitazione diversa da quella di residenza, già perquisita più volte. Ma il tentativo di passare inosservato non è sfuggito agli agenti della squadra mobile di Lecce che hanno atteso che Giuseppe Tornese, di 46 anni, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, facesse “un passo falso”.

Convinti che avesse avviato, un’intensa attività di spaccio nel suo domicilio nella zona tra il quartiere Salesiani e Santa Rosa, soprattutto nelle ore serali, i poliziotti si sono appostati nelle vicinanze, uscendo allo scoperto, ieri sera, quando due donne, presunte clienti, erano scese dall’auto ed erano entrate nel condominio, e subito dopo Tornese era sopraggiunto con la sua macchina. Quest’ultimo, però, non avrebbe fatto in tempo ad entrare nel portone. I poliziotti l’hanno bloccato e il nervosismo e la sua insofferenza li hanno indotti gli agenti ad una perquisizione personale che ha portato al rinvenimento di una busta in cellophane termosaldata, confezionata sottovuoto, contenente circa 19 grammi di sostanza stupefacente, risultata essere cocaina in seguito agli accertamenti svolti presso il locale gabinetto di polizia scientifica.

Non finisce qui. I controlli sono stati estesi all’abitazione, e qui sono spuntate dosi singole della stessa sostanza, pronte per la cessione, in cellophane di colore bianco termosaldato all’estremità.

Sempre tra le mura domestiche, veniva rinvenuto un guanto in cellophane trasparente contenente sostanza in polvere di colore bianco, non reagente al narcotest, che per la modalità di presentazione veniva probabilmente utilizzata per diluire la droga; oltre a vari fogli dattiloscritti con associazione di nomi e cifre; tre bilancini elettronici di precisione; una confezione di sacchetti per sottovuoto “universali” parzialmente utilizzati, simili per forma e dimensione a quello rinvenuto addosso all’uomo e contenente la droga. Tutto è finito sotto sequestro con altro materiale ritenuto utile al confezionamento delle singole dosi: due forbici, un rotolo di nastro gommato, diversi sacchetti per il sottovuoto, altri ritagli in cellophane di forma circolare all’interno del sacchetto dei rifiuti e un telefono cellulare.

All’interno di una delle autovetture in uso a Tornese, parcheggiate vicino casa, invece, sotto il sedile del lato passeggero, veniva rinvenuto un bastone telescopico in metallo e impugnatura in gomma, del genere vietato.

La perquisizione è stata svolta anche nella residenza ufficiale, dove c’erano: un’altra dose di cocaina del peso di 0.25 grammi, confezionata come una classica cipolletta in cellophane di colore bianco, termosaldata all’estremità; un bilancino elettronico di precisione; la somma di tremila euro suddivisa in banconote di vario taglio; nonché la macchina per lo stoccaggio sottovuoto per lo stupefacente.

Informato dell’accaduto, il pubblico ministero di turno ha disposto l’arresto in carcere.