Adescamenti e palpeggiamenti di allievi, chiuse le indagini su autista di uno scuolabus

LECCE - Non sono cambiate le accuse di violenza sessuale e adescamento di minori nei riguardi del 48enne residente in un paese del Basso Salento, autista di un pullmino privato utilizzato per il trasporto degli studenti, finito ai domiciliari il 20 gennaio scorso. 

Nell’avviso di conclusione delle indagini notificato un paio di giorni fa all’uomo vengono confermati gli addebiti già contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla giudice Laura Liguori. 

Ora, la difesa, rappresentata dall’avvocato Fabrizio Mangia, sta valutando se richiedere un interrogatorio col pubblico ministero Luigi Mastroniani (titolare dell’inchiesta) per chiarire la posizione del suo assistito che già, dopo l’arresto, si difese dinanzi alla gip, negando categoricamente gli addebiti.

Nello specifico, l’indagato negò di aver mai palpeggiato alcuni dei ragazzi (sei in particolare, tra i 14 e i 16 anni) sul mezzo con il quale ogni giorno li accompagnava a scuola né di aver molestato nessuno di questi nel garage di casa, precisando di svolgere l’attività di autista da almeno otto anni e di non aver mai avuto problemi del genere.

Quanto ai messaggi whatsapp trovati dagli investigatori, il 48enne dichiarò che non ci fosse da parte sua alcuna malizia, ma solo un sentimento di amicizia, gioco e confidenza.

A dare il via all’inchiesta fu la denuncia sporta ai carabinieri, nel maggio del 2022, dal padre di una delle presunte vittime, infastidito proprio dai messaggi inviati dall’uomo al figlio.

Il presunto aguzzino si trova attualmente ristretto ai domiciliari: la misura fu confermata sia dalla gip Liguori, dopo l’interrogatorio di garanzia, che dal tribunale del Riesame, all’inizio dello scorso febbraio.