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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Via Brenta

Affaire via Brenta: questione respinta, il processo non si sposterà a Milano

Il processo sull’acquisto dei palazzi, sede della giustizia civile, che vede al banco degli imputati l’ex sindaco Adriana Poli Bortone e altri, tra politici e imprenditori proseguirà a Lecce. Così si è espresso il collegio della seconda sezione penale

LECCE - Il processo sull’acquisto dei palazzi di via Brenta, sede della giustizia civile, che vede al banco degli imputati l’ex sindaco Adriana Poli Bortone e altri, tra politici e imprenditori proseguirà a Lecce. Questa mattina, il collegio della seconda sezione penale, presieduto dal giudice Pasquale Sansonetti, ha respinto la questione d’incompetenza territoriale sollevata dai difensori, secondo i quali il processo avrebbe dovuto tenersi a Milano.

La Corte ha inoltre respinto altre due questioni discusse dalla difesa (rappresentata dagli avvocati Sabrina Conte, Stefano De Francesco, Massimo Manfreda, Luigi Covella, Viola Messa, Gaetano De Mauro): la nullità del decreto che dispone il giudizio perché, secondo i legali, non chiarisce quando ci sarebbe stata la presunta appropriazione e, infine, la riqualificazione del reato da peculato in abuso d’ufficio, e quindi l’assoluzione per intervenuta prescrizione dello stesso.

Insomma, tutto resta com'era. In aula si ritornerà l'8 gennaio con il Comune di Lecce che, costituitosi parte civile con l’avvocato Andrea Sambati, pretende un risarcimento di 600mila euro.

A nulla era valso il tentativo dei difensori di estromettere dal processo sia l’ente, alla luce di una precedente transazione che avrebbe già assorbito i danni, sia la società poiché, secondo la stessa ricostruzione accusatoria, partecipò all’affare svantaggioso per le casse comunali.

In particolare, secondo le indagini, condotte dal procuratore aggiunto Antonio De Donno, il Comune di Lecce comprò gli immobili ad un prezzo sconveniente, attraverso la Selma, per agevolare la vecchia proprietà della Socoge. I giudici hanno ritenuto ammissibile la costituzione di entrambe le parti, Comune e Selma, scindendo la transazione dal processo penale e la posizione degli imputati da quella dell’intera società.

Oltre ad Adriana Poli Bortone, sono accusati a vario titolo di peculato e abuso d’ufficio: Massimo Buonerba, ex consulente giuridico del sindaco, Ennio De Leo, ex assessore al Bilancio, Giuseppe Naccarelli, dirigente comunale, Pietro Guagnano, legale rappresentante della Socoge; il tecnico Maurizio Ricercato; Fabio Mungai, amministratore delegato e dirigente della Selmabipiemme; Vincenzo Gallo, funzionario ed agente della SelmaBipiemme.

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