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Cronaca Surbo

Aggredita con una pentola d’acqua bollente e minacciata: “Prendo il fucile”. Indagato un 42enne

In casa, il 24 marzo scorso, la donna fece trovare agli agenti della Questura di Lecce l’arma che l’uomo avrebbe minacciato di usare contro di lei se l’avesse denunciato

SURBO - In preda al panico, allertò le forze dell’ordine, e ai poliziotti che giunsero in casa sua fece trovare un fucile, quello che il convivente avrebbe minacciato di usare contro di lei qualora l’avesse denunciato.

Iniziarono così i guai per un 42enne di Surbo che, dopo la visita degli agenti, finì agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico (in un'altra abitazione), e che nei giorni scorsi è stato raggiunto dall’avviso di conclusione delle indagini nell’ambito dell’inchiesta aperta per i reati di detenzione abusiva di armi ed esplosivi e per maltrattamenti.

Stando alle indagini avviate dal pubblico ministero Rosaria Petrolo, titolare del fascicolo, l’uomo (di cui omettiamo le generalità per tutelare le presunte vittime), avrebbe avuto comportamenti violenti nei riguardi della compagna anche in presenza delle figlie minorenni, una delle quali, un giorno, sarebbe stata presa a schiaffi per aver sostenuto la madre durante un litigio.

La donna, oltre alle ripetute offese e minacce del tipo “non sei una mamma, non sei che una buona a nulla… devi fare una brutta fine, ti devo vedere morire, ti devo lasciare fredda a terra”, avrebbe subito anche aggressioni fisiche: in una circostanza, strattonata e poi colpita con alcuni oggetti, come una pentola che conteneva dell’acqua bollente; in un’altra, il 24 marzo scorso, sarebbe stata afferrata con violenza per la mano, mentre era salita in auto con l’intenzione di recarsi in Questura per denunciarlo.

Proprio in seguito a quest’ultimo episodio, avvenuto il 24 marzo scorso, che la polizia piombò in casa della coppia, trovando un fucile calibro 16, con matricola abrasa, 23 detonatori da fuoco ordinari, e 14 cartucce (7 calibro 12 e le altre, calibro 16).

Il 42enne si proclama innocente e adesso che le indagini preliminari sul suo conto sono state chiuse, avrà modo di respingere le accuse, attraverso l’avvocato difensore Salvatore De Mitri, producendo memorie o documenti, o chiedendo al sostituto Petroli di essere interrogato.

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