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Cronaca Ugento

Aggressione a padre e figlio, patteggiamento respinto

Il Gip Nicola Lariccia ha rigettato i patteggiamenti nei confronti di Ivano Ungaro, 33enne di Alliste, e Manuel Cesari, 29enne di Melissano. L'aggressione, anche con un colpo di pistola, a settembre

LECCE - Il gip Nicola Lariccia ha rigettato i patteggiamenti a due anni di reclusione nei confronti di Ivano Ungaro, 33enne di Alliste, e Manuele Cesari, 29enne di Melissano. Entrambi rispondono dell'accusa di lesioni aggravate e porto abusivo d'erma da fuoco nei confronti di Vincenzo e Daniele Renna, padre e figlio di Torre San Giovanni. Un'aggressione, avvenuta nel primo pomeriggio del 4 settembre scorso, nata per futili motivi. Qualche giorno prima, infatti, Vincenzo Renna avrebbe avuto un diverbio con un amico dei due aggressori. Tutto è iniziato nel primo pomeriggio, intorno alle 15,30, quando i due amici si sono recati a bordo della Mercedes di Ungaro nei pressi dell'abitazione dei Renna, contrada Pedidocchi, che si trova nei pressi di Torre San Giovanni, marina di Ugento.

Prima la discussione, particolarmente accesa. Le offese e gli insulti. Poi si è passati alle mani. Cesari ed Ungaro contro il 43enne, ma anche contro il figlio Daniele. Improvvisamente, qualcuno ha tirato fuori la pistola, una Sig Sauer, colpendo con il calcio padre e figlio. Ancora schiaffi, pugni e violenze, finché non è partito un colpo (sembra, da Cesari) un che ha raggiunto Daniele Renna al piede sinistro. A quel punto, il ragazzo si è accasciato ed ha iniziato a sanguinare. Forse colti da un improvviso pentimento, i due hanno fatto salire il giovane sulla Mercedes e l'hanno accompagnato fino all'ingresso del pronto soccorso dell'ospedale "Ferrari" di Casarano, dov'è stato ricoverato nel reparto di ortopedia per una ferita d'arma da fuoco al piede sinistro, con frattura dello scafoide e del cuboide omolaterale.

Ed è stato sempre qui che il personale medico ha immediatamente allertato i carabinieri. Attraverso racconti e testimonianze, i militari delle stazioni di Racale (i primi ad arrivare sul posto) ed Ugento sono riusciti a risalire all'identità degli aggressori ed a fermarli nel centro di Alliste. All'interno dell'auto, oltre alla pistola è stato trovato un coltello a serramanico.

Vincenzo Renna è stato poi costretto a ricorrere a sua volta alle cure dei sanitari. Gli sono state riscontrate ferite lacero-contuse alla testa e frattura scomposta del dito della mano destra, per le quali gli è stata data una prognosi di 30 giorni. Nel corso di una perquisizione a casa di Cesari, è stata scoperta una piccola quantità di hashish per uso personale. A difenderli gli avvocati Francesca Conte e Mario Coppola.

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