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Cronaca Nardò / Piazza Antonio Salandra

Identificati in tre per violenta aggressione in centro. E sono anche recidivi

A Nardò gli agenti di polizia del commissariato hanno scovato i giovani che hanno aggredito senza apparente motivo un 19enne. E intanto il sindaco Mellone chiede più sicurezza

NARDO’ – Una violenta bravata costerà cara a tre ragazzi di Nardò, identificati e denunciati per lesioni aggravate dagli agenti di polizia del commissariato locale. Un’indagine lampo, infatti, ha portato a scoprire gli autori dell’aggressione ai danni di un 19enne avvenuta nella tarda serata di lunedì 30 aprile nel pieno centro della città. Si tratta di C.M. e D.A., 18enni, e P.G., 19enne. L’aspetto più inquietante? Sono recidivi. L’anno scorso si resero artefici di un fatto quasi identico verso un altro ragazzo.

Calci e pugni senza apparente motivo

La sera di lunedì gli agenti del commissariato sono intervenuti in Corso Vittorio Emanuele dopo segnalazioni telefoniche. La vittima è stata rintracciata a breve distanza, in via Angelo Custode. In breve si è arrivati a una ricostruzione dei fatti, secondo cui il ragazzo, mentre stava discutendo con amici, era stato preso di mira all’improvviso dal terzetto. Insulti e provocazioni gli sarebbero piovuti addosso senza in apparenza alcun motivo particolare. E dopo le parole, il pestaggi: schiaffi e pugni al volto fino a farlo cadere, per poi infierire con calci sul corpo e sulla testa e subito dopo fuggire.

Il giovane aggredito non è riuscito a fornire indicazioni utili sui suoi assalitori, ai poliziotti, che tuttavia, dopo una rapida indagine (al momento molti dettagli sono riservati), sono comunque arrivati ai tre. Il malcapitato, intanto, è stato trasportato tramite il 118 presso l’ospedale di Copertino. Ha riportato un trauma facciale e alla nuca, frattura di un incisivo, trauma chiuso all’emitorace sinistro. Bene gli è andata, visto il feroce accanimento, che sia stato dimesso con una prognosi di dieci giorni salvo complicazioni.

Il sindaco Mellone: "Ci vuole il Daspo urbano"

La storia ha suscitato clamore e riacceso il dibattito sulla sicurezza, al punto che il sindaco Pippi Mellone se da un lato si dichiara pronto a richiedere il Daspo urbano, dall’altro coglie l’occasione per richiedere il poliziotto di quartiere.

Il primo cittadino, dopo aver appreso la sgradevole vicenda, ha spiegato oggi di aver chiamato la famiglia per sincerarsi delle condizioni del ragazzo. E ha aggiunto: “Ritengo gravissimo il reiterarsi di episodi simili e, proprio per questo, ho dato mandato all'assessore al Commercio e turismo, Giulia Puglia e al delegato alla sicurezza, il consigliere Augusto Greco, di attivarsi immediatamente per convocare i titolari delle attività che insistono sul tratto di strada teatro dell'aggressione”.

Il fatto s’è verificato a breve distanza da piazza Salandra, proprio nel cuore di Nardò, e la vittima, dopo essere stata medicata al pronto soccorso di Copertino, è stata comunque già dimessa. Nel frattempo sono partite le indagini e i poliziotti del commissariato guidato dal vicequestore aggiunto Pantaleo Nicolì, nelle ultime ore, hanno rintracciato gli autori per i quali potrebbero anche essere richieste misure più severe all’autorità giudiziaria.  

Sicurezza, critiche alla politica nazionale

Mellone, nel suo intervento – che, va comunque chiarito, è arrivato prima che si conoscesse l’esito dell’indagine - non ha risparmiato attacchi l’opposizione, ricordando “i sorrisini stolti”, quando già all'inizio del suo mandato aveva scritto al prefetto per chiedere “un rafforzamento delle forze dell'ordine nella città e nelle marine, anche con l'ausilio dell'esercito, se necessario”. C’è stato un periodo in particolare, dentro Nardò, in cui si sono avvicendati una serie di episodi incendiari ai danni di automezzi, cui si sono aggiunte anche alcune aggressioni come quella di queste ore in cui, a quanto pare, gli artefici sono sempre gli stessi. E oggi, alla luce del nuovo episodio consumatosi, ritiene che la sua richiesta di rafforzare il controllo sia ancora valida.

Il sindaco non ha risparmiato anche una stilettata anche ai danni della politica nazionale: è dell’avviso, infatti, “che ogni centro storico ed ogni zona della città dovrebbe avere un poliziotto di quartiere, che vigili sulla sicurezza dei cittadini, ma – ha aggiunto - ad oggi gli orientamenti del ministro Marco Minniti sembrano più volti a proteggere multinazionali come Tap o complicare l'organizzazione di piccoli eventi, che a mettere in campo serie misure a difesa dei cittadini”.

Forse "provvedimenti ponte"

Il primo cittadino, così, vuol fare da sé e ha chiesto all'assessore alle finanze, Giampiero Lupo, “di individuare una somma utile ad eventuali provvedimenti ponte”. “Credo che una città come Nardò, che si impegna per garantire ordine e sicurezza per tutti  i cittadini, siano essi ospiti, turisti o migranti del lavoro, non possa assistere passiva a fenomeni di questo tipo e sia chiamata a decidere dove spendere i propri soldi”. E ha concluso: “Se violenti e molestatori verranno individuati io sono pronto all'uso del Daspo Urbano ma, allo stesso tempo, non posso pensare che Nardò non meriti una maggiore presenza di forze dell'ordine”.

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