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Cronaca Castro

Al via l'udienza preliminare sul crollo di Castro

Si è aperta oggi l'udienza preliminare del procedimento per il crollo che il pomeriggio del 31 gennaio 2009 trasformò piazza Dante in un cumulo di macerie. Il Comune non si costituisce in giudizio

LECCE - Si è aperta oggi l'udienza preliminare del procedimento per il crollo che il pomeriggio del 31 gennaio 2009 trasformò piazza Dante, fiore all´occhiello della località marina di Castro, in un cumulo di macerie. Dinanzi al gup Alcide Maritati hanno discusso i legali di tredici dei quindici imputati. La discussione degli avvocati degli altri due è stata rinviata al 4 novembre per un difetto di notifica. Nel corso dell'udienza si sono costituiti, come parte civile, una ventina di residenti dello stabile. Non si è costituito, invece, il Comune di Castro.

Il pubblico ministero Giuseppe Capoccia ha chiesto il rinvio a giudizio di alcuni funzionari comunali, imprenditori e proprietari degli stabili nei quali sono stati effettuati i lavori. Attività, queste, che secondo gli investigatori avrebbero indebolito la struttura. Il provvedimento contiene i nomi di Gabriele Fersini e Speranzina Antonazzo, proprietari dei locali dello "Speranbar"; Luigi Fersini, direttore dei lavori; Domenico Fersini, titolare dell'impresa che ha eseguito i lavori; Fernando Schifani, responsabile dell'ufficio tecnico del comune; Rinaldo Coluccia, Angelo Rizzo, Antonio Fersini e Gaetano Ciccarese, componenti della commissione edilizia; Giuseppe Coluccia, ex sindaco; Giovanna Lazzari e Martino Ciriolo, rispettivamente proprietaria ed affittuario del negozio "Sport Pesca mare"; Maria Rosaria Fedele ed il marito Marcello Baccaro, titolari della pasticceria "Le Delizie"; Francesco Rizzo, titolare dell'impresa.

L´ipotesi di reato è quella di disastro colposo. Decisiva ai fini dell´inchiesta è stata la consulenza redatta dal professor Amedeo Vitone e dal comandante dei vigili del fuoco Pietro Foderà, che hanno evidenziato come i lavori di scavo che nel corso del tempo sono stati effettuati nella roccia abbiano pregiudicato la stabilità degli edifici. Interventi troppo invasivi, che non sarebbero dovuti essere realizzati. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Luigi Rella, Amilcare Tana, Luigi Fersini, Luigi Corvaglia e Francesco D´Agata.

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