L’anziana nonna come un bancomat: in meno di un mese estorta tutta la pensione
La vittima ha 87 anni, il nipote 43. I fatti ad Alezio. Nel caso che gli è costato l'arresto, sarebbe entrato in casa della donna da una finestra, minacciandola e strattonandola. Svolta l'udienza
LECCE – Qualche decina di euro oggi, un’altra decina domani, avanti così per giorni, fino a divorare circa 1.200 euro. Praticamente, l’intera pensione della nonna di 87 anni. Un vero e proprio stillicidio, quello perpetrato da un nipote ai danni di un’anziana di Alezio, con l’atto finale che è stato forse quello peggiore in assoluto di un canovaccio che andava avanti da tempo: introdursi nella sua abitazione, alle prime luci dell’alba, sfruttando una finestra semiaperta, minacciandola e percuotendola per farsi consegnare una trentina di euro. Cioè l’episodio che ha portato all’arresto dell’uomo, un 43enne, risalente a venerdì 22 settembre.
Dopo l’udienza di convalida che s’è tenuta nei giorni scorsi, emergono dettagli che aprono sulla vicenda uno squarcio molto più inquietante, rispetto a quanto si era appreso nella prima ora. Non solo il 43enne non sarebbe stato nuovo a simili condotte, ma queste avrebbero interessato in passato anche altri parenti, tanto che l’uomo era già stato destinatario di denunce. E, sebbene per questioni di natura tecnica il giudice per le indagini preliminari Antonio Gatto non abbia potuto convalidare l’arresto di venerdì scorso, eseguito dai carabinieri della stazione di Alezio, mancando gli estremi per la flagranza o la quasi flagranza, il quadro che gli si è parato davanti è stato talmente allarmante che ha deciso di emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Lunedì l'udienza
Estorsione continuata e violazione di domicilio, entrambi i reati pluriaggravati, sono le contestazioni a carico dell’uomo, che lunedì scorso è comparso davanti al gip per l’udienza, con il suo avvocato di fiducia, Angelo Ninni.
Gli ultimi soldi, i 30 euro che sono costati al 43enne l’arresto e che gli sarebbero serviti per assecondare l’esigenza continua di consumare stupefacenti e alcolici, stando alle ricostruzioni, sarebbero stati “prelevati” attorno alle 6 del mattino del 22, approfittando dell’uscita di casa di un figlio della donna. Il 43enne si sarebbe introdotto dalla finestra brandendo una bottiglia di birra e intimandole di dargli i soldi. La povera donna era nel letto, terrorizzata, in lacrime. Ma il 43enne non si sarebbe fatto alcuno scrupolo, avvicinandosi, strattonandola e urlando: “Me li devi dare per forza”.
Rintracciato in un bar
Ottenuti soldi – in sostanza, tutto quello che alla nonna era rimasto della pensione, estorta in meno di un mese –, il 43enne sarebbe poi fuggito. E l’87enne, scossa, avrebbe contattato un’altra nipote, chiedendole aiuto. A quel punto, sono stati chiamati i carabinieri che, ottenute descrizioni del soggetto e dell’auto usata, iniziando a perlustrare il paese, qualche ora dopo l’hanno rintracciato in un bar.
Finito in carcere dopo la denuncia sporta dalla vittima e varie testimonianze raccolte, per ora lì dovrà permanere. Il gip ha ravvisato gravi indizi di colpevolezza, con rischio di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. Le diverse condanne già subite in passato, poi, e divenute definitive, come un paio per questioni legate agli stupefacenti in passato, più di recente per guida in stato di ebbrezza e ancora estorsione continuata, hanno sicuramente influito nella decisione di non concedere misure meno afflittive.