Allarme bomba, panico nel Tribunale di Lecce e nel liceo scientifico: entrambi evacuati
E' stata la telefonata ricevuta da un dipendente barese de La Gazzetta del Mezzogiorno a gettare nel panico funzionari, magistrati e avvocati del palazzo di giustizia. Il tribunale di viale Michele De Pietro è stato evacuato per precauzione e per permettere agli artificieri e agli agenti della Digos di svolgere le indagini. Ma è stato un falso allarme
LECCE - Alcuni si sono precipitati in strada con la toga ancora in mano. Altri hanno preferito viverla come una pausa caffè "extra", riversandosi nei bar, all’uscita del Tribunale di Lecce. Intorno alle 9, infatti, l’uscita secondaria del palazzo di giustizia si è trasformata in una fiumana di avvocati, giudici e funzionari della Procura, costretti ad abbandonare l’edificio per un allarme bomba.
E' stata una telefonata anonima, giunta alle 8,50 a un dipendente de La gazzetta del Mezzogiorno di Bari, ad annunciare l’esplosione di un ordigno nel capoluogo salentino. Biagio Pesola ha risposto al telefono: dall'altra parte, una voce maschile, abbastanza giovane e senza accento marcato, ha snocciolato soltanto poche parole: "C'è una bomba al palazzo di giustizia di Lecce". Poi il silenzio. Ha riattaccato. Pesola si è subito messo in contatto con la questura della città adriatica, che ha poi segnalato l'emergenza ai colleghi di Lecce.
Lo stabile è stato evacuato, mentre sono state avviate immediatamente le indagini. Sul posto sono accorsi gli agenti della Digos, assieme all'artificiere della Polizia di Stato. L'allarme è rientrato dopo un paio d'ore: tutti hanno ripreso possesso delle proprie postazioni, poichè nessun oggetto sospetto è stato rinvenuto nei cinque piani dell'edificio, nè nello scantinato che ospita le auto.
Quel che è certo è che il malcontento, fra coloro che quotidianamente lavorano nel Tribunale del capoluogo salentino, è montante. Per strada, nelle caffetterie, non si faceva che parlare della questione sicurezza.
Erano in tanti, infatti, a lamentare la presenza di un metal detector, all’ingresso del palazzo, che non rappresenterebbe una misura sufficiente, a detta di chi ci lavora. Altri tribunali della stessa regione, per esempio, si sono dotati da tempo di controlli di borse e portadocumenti simili a quelli degli aeroporti. In alcuni, addirittura, le entrate sono munite di congegni per il controllo biometrico. Ed è proprio sul tema sicurezza che, in mattinata, è intervenuto anche il sindacato.
“L'allarme-bomba di oggi, peraltro durato non più di un'ora – dice il segretario generale della Confsal-Unsa, Massimo Battaglia, appena appresa la notizia – fa comprendere i rischi oggettivi che si corrono lavorando nella giustizia, e la necessità di rivisitare e ripensare le misure di sicurezza attuali. Appare in particolare vulnerabile la porta carraia di viale De Pietro, e andrebbe rivisto anche il regime dell'accesso ai parcheggi interni da parte di estranei agli uffici giudiziari e alle forze dell'ordine”.
“La Confsal-Unsa dà atto che, mentre in precedenti occasioni non è stata nemmeno data notizia del pericolo, questa volta è stata favorita l'evacuazione che, però, non è apparsa organizzata e sistematica. Negli uffici non è stata fatta circolare con chiarezza e metodo una disposizione ufficiale al riguardo, dal che si deduce o la mancanza, o l'inefficienza di piani di evacuazione urgente per eventi imprevisti e per situazioni di rischio grave e incombente. Da questo punto – conclude Battaglia – la Confsal-Unsa riprenderà con la massima determinazione l'iniziativa organica in tema di sicurezza, avviata prima dell'estate con la richiesta di un tavolo presso la Corte di appello”.
Ma al tema sicurezza, ne è eseguito un altro nelle cronache locali di oggi. Quello dell'emulazione. Alcune ore dopo il finto allarme bomba, infatti, un episodio analogo è stato registrato anche presso il Liceo scientifico statale "Banzi" di Lecce. Intorno all'ora di chiusura, una telefonata anonima è giunta negli uffici della segreteria della scuola. Si tratta, quasi certamente, di una bravata. ma che potrebbe costare cara a qualcuno. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, gli agenti di polizia della sezione volanti. Per ragioni di sicurezza, e per permettere agli investigatori di effettuare i controlli all'interno dell'edificio scolastico, tutti gli scolari sono stati fatti uscire dalle aule.