Allieva molestata sul lettino, psicologo condannato a tre anni e 4 mesi

DISO - Si è sempre proclamato innocente, negando con fermezza l’accusa di aver palpeggiato un’allieva che si era rivolta a lui in vista dei test psicoattitudinali per entrare in Polizia. Ma lo psicologo L.P., 65enne di Diso che per questa vicenda, nel febbraio del 2020, finì ai domiciliari è stato giudicato colpevole. Lo ha stabilito il processo di primo grado, discusso col rito abbreviato, terminato oggi con la sua condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione, in linea alla richiesta del pubblico ministero Francesca Miglietta.

La sentenza emessa dal collegio composto dal presidente Fabrizio Malagnino (a latere, la giudice Maddalena Torelli) ha stabilito anche l’interdizione dai pubblici uffici, una provvisionale di 20mila euro nei riguardi della ragazza (assistita dall’avvocato Stefano Chiriatti), il pagamento delle spese di parte civile anche per la Asl (rappresentata dall’avvocato Alfredo Cacciapaglia) e il risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede.

Durante l'interrogatorio di garanzia, alla presenza del suo avvocato difensore Luigi Suez, lo psicologo rispose alle domande del gip Marcello Rizzo, spiegando di aver accolto, il 3 luglio del 2019, la ragazza nel laboratorio dell’ospedale e di aver avviato la procedura del training autogeno, la tecnica di rilassamento che prevede massaggi in alcuni punti del corpo, come le braccia e le palpebre, e alla quale era seguita, in un’altra stanza, la somministrazione del test “Minnesota” (con oltre 500 quesiti), durata più di due ore. L’allieva che, al termine dell’incontro, pagò e andò via, lo denunciò, dopo dieci giorni, raccontando di essere stata denudata e molestata sul lettino.

Così, in seguito alle indagini svolte dagli agenti della squadra mobile di Lecce, il sostituto procuratore Giovanna Cannarile chiese e ottenne dal giudice Rizzo, l’arresto dello psicologo.